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Il lamento del paladino, ovvero perchè Roma è ridotta così ?

Sono tornato ieri sera da una brevissima trasferta romana: il 19 novembre Apple ha organizzato l’evento italiano dell’Iphone Tech Talk, un evento dedicato agli sviluppatori di Iphone. Ma facciamo un salto indietro, perchè io sono partito a da Torino il 18 pomeriggio…

Per l’occasione e per risparmiare (non sono tempi in cui spendere molti soldi) ho deciso di scendere il giorno precedente (martedi’ 18) prenotando il volo con Blue Express. E’ una compagnia low cost recente, di cui mi ritengo soddisfatto. Gli aerei non sono proprio pulitissimi e probabilmente sono anche di seconda mano (almeno a vedere l’usura di alcune parti interne), ma per 95 euro circa mi portano da Caselle a Torino e Viceversa. Certo, in settimana, ma in orari intermedi (partenza 5 del pomeriggio e arrivo alle 6). In condizioni piu’ sfigate si paga ANCHE MENO! Il mio obiettivo era di arrivare rilassato per cui mi sono preso questa fascia di prezzo, sono arrivato tranquillo a Fiumicino, ho preso il treno per termini (11 euro!!) e sono arrivato velocemente al luogo di soggiorno, ovvero…

Accommodation Planet 29 Roma – B&B

Il posto (qua le referenze), prenotato tramite “Roma online punto net” si presenta decente sulla carta e al costo di 45 euro a notte per la singola con bagno in camera, lo giudico “accettabile”. Inoltre è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione, cosa che costituisce un vantaggio ed è in direzione della sapienza (altro vantaggio).

Esco dalla stazione, mappa di Via michelin alla mano raggiungo il posto in 5 minuti, entro e faccio la prenotazione. E’ una struttura ibrida tra affittacamere e B&B con diverse camere. Il posto è effettivamente abbastanza in ordine, il bagno è pulito. Manca la wireless. Porca miseria, un router wireless costa uno sputo oramai, dotatevi di questa wireless se volete fare affari con piu’ gente. 

Passo la serata in camera, guardando un po’ le iene e un pò giocando con il Nintendo DS (santo subito), perchè sono senza numeri di cellulare (causa rottura… tutt’ora in riparazione, non so niente). Avessi avuto un collegamento in rete magari potevo sentire gente.  

La scoperta dell’acqua fredda

Il mattino arriva, mi alzo alle 7.45 (la conferenza apriva le porte alle 8.30) e mi dirigo in bagno. Fa freddino perchè come in molti posti i termosifoni vengono spenti la notte. Pregustando una doccia calda, apro l’acqua per farla scorrere (mica sono cretino, questa non è la florida)… lascio scorrere e rimane fredda. Truschino con il miscelatore e non funziona. Il tempo passa, mi rinfresco le parti puzzolenti con l’acqua tiepida del lavandino, mi vesto, pago con una faccia abbastanza sarcastica, ed esco.

Voto B&B: QUATTRO. CINQUE VIRGOLA 5 se siete in estate e non avete problemi con l’acqua fredda.

Mi dirigo quindi alla Sapienza, avendo una vaga idea della direzione, chiedo indicazioni e riesco ad arrivare abbastanza celermente. Trovo anche il tempo di prendere caffè e cornetto.
Varco i cancelli di questa istituzione…e mi rendo conto che non ho idea di dove andare. Il mastro di porta mi indirizza al CIAO (Centro Informazioni…il resto non lo ricordo). Arrivato al CIAO chiedo e due signorine stanno gia’ cercando l’informazione su dove si svolge la conferenza. C’e’ li un ragazzo che scopro essere greco, chiaramente piu’ sperduto di me. Dopo qualche attimo le signorine ci dicono che dovrebbe essere in aula magna e liquidano le indicazioni dicendo “e’ a destra, terzo piano”.

Usciamo, andiamo a destra, i cartelli dell’aula magna dicono di tornare indietro.
Torniamo indietro, andiamo a sinistra,  altri cartelli dicono di tornare indietro.

Ci stanno a pijà  per il culo ? Seguiamo altra gente esperta e troviamo l’ingresso segreto all’aula magna. Entriamo e… ci mettiamo in coda. Nella piu’ classica delle abitudini italiane, ci sono tre code suddivise per l’iniziale del cognome. Io e il greco ci separiamo, non lo rivedro’ piu’. In compenso mi danno un simpatico bracciale azzurro e finalmente arrivo in aula Magna. 

Splendore!

L’aula Magna  sembra un incrocio tra un teatro e un tribunale di massima sicurezza, non mi capacito di a cosa servano i loggioni con i vetri sulle pareti laterali (guardoni autorizzati ?). Il gigantesco disegno sullo sfondo e’ parzialmente coperto dal telo sui cui ci saranno le proiezioni. Mi sistemo in prima fila, perche’ amo allungare le gambe, lascio la felpa a segnaposto per evitare che me lo freghino e vado a usufruire della colazione offerta da Mamma Apple. Rimango comunque leggero, due bicchieri di succo d’arancia. Torno, la felpa c’e’, mi siedo e attendo l’inizio della conferenza. Da buon internauta e freelancer, apro il fido portatile in cerca di una rete wireless…

Quanto sei bella roma… ma non lo posso dire!

Non c’e’. O meglio c’e’ una rete, ma non mi fa accedere. Ci saranno 200 persone, immagino la disperazione di tutti. C’e’ chi usa i cellulari o chiavette usb, beati loro, io ho solo il vecchio 5100 nokia che e’ gia’ tanto se manda gli sms. (pero’ ha la lucetta integrata). Insomma una delle piu’ grandi istituzioni della cultura italiana non permette di comunicare all’esterno. Scrivo alcune righe di considerazioni a rete spenta, ma poi smetto…

Disappunto formato mela

…perche’ non possiamo diffondere informazioni riguardo alla conferenza! Non capisco: la conferenza è gratuita, basta essere sviluppatori registrati ed essersi prenotati. Quindi dirò solo che si è trattato di un interessante “overview” sulle tematiche dell’architettura del software dell’iphone. Poche idee generali, quasi linee guida, che dovrebbero aiutare a sviluppare meglio. (almeno si spera).

Verso le 15.30 prendo la via di casa, teoricamente potevo attendere ancora mezz’ora (l’aereo di ritorno partiva alle 18.55) ma non mi sentivo tranquillo. Anche perche’ perso quello, fino al giorno dopo non c’era modo di tornare a Torino: l’ultimo treno utile da Termini parte alle 19.30 circa. Raggiungo a piedi la stazione, faccio il biglietto e arrivo in aeroporto per tempo.

Check-in, bagaglio, salto al mcdonald per provare il nuovo “280grammi” con il parmigiano (disgustoso), attesa con il nintendo ds (santo subito)… si perchè in aeroporto c’e’ la wireless ? Certo, in alcune aree, pagando. (10 euro per 24 ore)

Si fottano. Italiani di merda, se non capiscono che internet e’ un servizio e non un lusso, sono tutti cazzi loro.

Durante il volo perdo la pennina del ds, ma continuo a usarlo con uno dei miei biglietti da visita plastificati, arrivo a torino, prendo la corriera, il nintendo si spegne in viaggio ma ha comunque la mia approvazione. Arrivo a casa, mi doccio, attacco il macbook… e scopro che mi hanno defacciato tutti i siti. Partono imprecazioni a raffica contro questi islamici (ma Maometto mica diceva di defacciare i siti!) e inizia una lunga serata di ripristino.

E continuo a chiedermi, perchè Apple in America fa le conferenze negli hotel di lusso e in Europa nelle università …

Comunque la città  è ridotta ad un cesso: casino, sporcizia, traffico. Milano è peggio, ma Roma viene al secondo posto nelle città  con più vibrazioni negative percepite per metro quadro.

5 replies on “Il lamento del paladino, ovvero perchè Roma è ridotta così ?”

Sti cacchi che roba X_X
Quella della copertura internet, si è una vera merda in italia… lo odio anche io questa cosa.
Sul “defacciamento” sti cacchi che disdetta X_X non pensavo ad un attacco di massa… >_>
Per quanto invece riguarda il non poter diffondere le cose… beh mi viene solo da dire “bella merda”, apple che combini? >_<

@borgo: beh a quanto pare era colpa di una installazione di wordpress non aggiornata… una volta violata quella, a quanto mi hanno detto, sono riusciti a far partire uno script che ha riscritto gli index nelle varie cartelle presenti. :-/

Caro mio, pensa a chi, come me, ci vive ogni santo giorno.
Ti viene il mal di vivere a stare qui. Roma è bella per chi si perde col naso all’insù. Mai abbassare lo sguardo, regnano il caos, la puzza e la munnezza. Che amarezza.

Eh vale, e’ un vero peccato, perche’ con un po’ di ordine e rispetto potrebbe essere una citta’ notevole, distribuita cosi’ su diversi colli. E invece c’e’ una tendenza al degrado e al menefreghismo.

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