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4 confetti e un (quasi) funerale

Quando un amico si sposa è sempre un evento. Quando poi questo amico è una persona speciale come Paolo cioè Eriadan, allora è matematicamente un evento speciale.

La giornata (ieri 20 maggio) inizia per me mooolto presto: mi alzo alle 5.20 per prendere il treno delle 5.50 diretto a Rho. Premetto che ho una dose di raffreddore formato famiglia (estesa) per cui mi alzo convinto di essere più morto che vivo. Mi vesto alla bellemeglio, ingollo un biscotto seguito da un’aspirina. Esco di casa e vado in stazione.
Ivi arrivato, restano ancora 7-8 minuti, piu’ che sufficienti per fare il biglietto per rho.
Peccato che tutte le macchinette automatiche siano FUORI USO. Fosse successo durante le olimpiadi probabilmente sarebbero cadute un pò di teste. Mi giro verso la biglietteria dicendo “quanta gente vuoi che ci sia”. Risposta: 30 persone in coda (una biglietteria aperta).
Scatta il piano b: corro verso il treno e parlo subito al controllore dicendo “guardi che non e’ colpa mia…blablabla”.
Il controllore mi dice “salga sulla terza carrozza, le vengo a fare il biglietto”. Il tizio arriva dopo la partenza, e in effetti
a) mi da un biglietto per novara su cui scrive delle annotazioni sul retro
b) me lo fa pagare un po’ di piu’. (poco, totale 6 euro invece che 5.10, ma meglio che con il sovrapprezzo)
E mi dice di spostarmi piu’ avanti per scendere bene a rho.
Sono troppo rincretinito per pormi domande, faccio come dice, e tutto va a buon fine.

A rho trovo il mitico Lucio Staiano, editore di Eriadan, con la sua simpaticissima ragazza Giuliana. Partiamo in auto, io offro pochissima compagnia perche’ tra sonno e costipazione sono loquace come Tutankhamon. 🙁

Breve coda attorno a Milano, vicino a Sesto San Giovanni per incidente (che poi scopriremo aver causato un’ora dopo il nostro passaggio una coda di 8 chilometri!) e arriviamo di gran carriera a Trento. Ci sarebbe da raccontare alcuni giri viziosi dovuti all’itinerario fornito da Tuttocitta.it… in breve: non fidatevi se vi fa uscire dall’autostrada.

Paolo ci guida a casa modello 89.24.24 (gira di qua, di la, casa rosa, strada in discesa) e finalmente lo incontriamo. Federica chiaramente è a casa dai suoi, ma intanto possiamo scambiare 4 parole, bere un bicchiere di spumante, vedere il loro nido d’amore… ed e’ ora di partire!

Colpo di scena, il pPiagatto fa la sua apparizione all’improvviso prima di andarcene 🙂 Le vere star si fanno vedere solo all’ultimo! Vediamo dal vivo anche Zara!

Come succede in questi casi si forma il classico corteo e procediamo ordinatamente alla chiesa. Salto i dettagli: circondati da alcuni parenti e un bel pò di amici, i due diventano ufficialmente marito e moglie. Divento un pò suscettibile quando il prete parla dell’unione in matrimonio tra uomo e donna, sospetto che voglia lanciare una banalizzazione dei pacs… ma non lo fa. Meglio cosi’. 😉

Usciti fuori, dopo la classica pioggia di riso, si va al ristorante. (nel frattempo si schivano un terzetto di autobus che volevano cilindrarci). Si forma un altro codazzo, questa volta siamo solo gli amici degli sposi, una buona parte delle 5 macchine e’ composta di gente non della zona e viene fatto un giro pazzesco tra valli e monti per arrivare al ristorante situato sul lago di caldonazzo. (che abbiamo poi visto era comodamente collegato da una superstrada poco distante).

Il posto e’ bello, mangiare sulla riva del lago ha il suo fascino e la cucina e’ straordinaria. Come sempre accade in questi pranzi (di cui tra poco postero’ il menu’ “fittizio”) si inizia all’una e mezza e non sai quando finisci. Nel nostro caso il dramma avviene verso le 17, in piena digestione, quando una tizia monta casse e tastiera e si mette a berciare.

Tecnicamente parlando probabilmente è brava, ma parte il classico repertorio italiano para-romantico, che fa venire il latte alle ginocchia ad alcuni…e fa montare una rabbia primordiale a me. Quando chiede se ci sono richieste, mi trattengo a testo dal chiedere “And then there was silence” dei Blind Guardian, che oltre al simpatico gioco di parole, è anche un pezzo che dura 15 minuti di cui i primi 7 strumentali.

Verso le 19 salutiamo i nostri due sposini e riprendiamo la via verso Rho. Io ridivento loquace come un fossile e Lucio facendo l’impossibile riesce a scarrozzarmi in stazione a Rho un minuto prima che arrivi il treno!
Chiaramente anche qua devo fare il biglietto a bordo, ma il controllare non fa altro che esigere la tariffa prevista.
Scendo a Torino, barcollo fino a casa e…
…mi tuffo sul letto ? NO!
Accendo il pc e controllo la posta 😉 E vado anche a bloggare sul forum di una certa persona 😉 Su ordine perentorio di quella persona di andare a dormire, attivo le procedure di spegnimento del corpo (tra cui “mettersi il pigiama” e “lavare i denti”) e tutto il resto e’ buio 😉

infine il menu’ fittizio:

Antipasti

  • Frittoline de Stagiom
  • porcatine alla messicana
  • Voulevant darla via
  • Culatello (quel de via Brennero)
  • Scorreggiata di chiappa alla trentina

Primi

  • Risotto alla gardolese
  • Om-a-let con vacona
  • Spaghetti allo scoglione

Sorbetto al le-mone

Secondi

  • Lingua con contorno di piselli
  • Culata de manza al’aldenèra

Contorni

  • patate novelle al porno(quel del Rocco)

Dolci

  • Torta dela sposa

Vini

  • Smerdot
  • Don Pomicion del ’69