{"id":1879,"date":"2017-04-19T10:17:18","date_gmt":"2017-04-19T10:17:18","guid":{"rendered":"http:\/\/loupgarou.opalstacked.com\/?p=1879"},"modified":"2017-11-15T16:27:08","modified_gmt":"2017-11-15T16:27:08","slug":"dopo-10-anni-la-fine-e-inevitabile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/garethjax.net\/dopo-10-anni-la-fine-e-inevitabile\/","title":{"rendered":"Dopo 10 anni, la fine \u00e8 inevitabile…"},"content":{"rendered":"
…per la valigia che mi ha accompagnato in questi lunghissimi anni.<\/p>\n E non posso che fare i complimenti a Carpisa<\/strong>, perch\u00e8 si \u00e8 dimostrata una valigia solida, capiente e affidabile.<\/p>\n Dopo 10 anni<\/strong> si \u00e8 spaccata una ruota, che rende il suo uso pi\u00f9 simile ad un aratro che ad un trolley.<\/p>\n Generalmente assegno un nome solo ai dispositivi informatici, si tratta di una forma mentis del mio passato da sistemista informatico, dove era prassi dare un nome unico e riconoscibile ai server. E infatti, mentre il notebook, il tablet e il telefono hanno nome riconoscibile, la valigia \u00e8 sempre stata “la valigia”, forse perch\u00e8 era pi\u00f9 importante il contenuto del contenitore.<\/p>\n In compenso la valigia ha sempre avuto praticamente dall’inizio quell’adesivo “Jalapeno<\/strong>” che la rendeva riconoscibile sui rulli trasportatori degli aeroporti (spesso anche con la pellicola plastica).<\/p>\n Jalapeno era un “tentativo di cliente” di Bologna che cercava (se ben ricordo) di creare un brand “cool” di cui poi vendere l’abbigliamento<\/strong>. \u00a0L’idea era plausibile ma quell’epoca i social media erano ancora in fasce per cui l’azienda si \u00e8 dissolta nelle maglie dello spazio tempo, invece i suoi adesivi erano di ottima qualit\u00e0 per cui ha resistito agli scaricatori aeroportuali.<\/p>\n La valigia la presi in occasione del pi\u00f9 mitico road-trip mai fatto (da me), ovvero il viaggio americano in cui con un gruppo di amici arrivammo a Seattle<\/strong> (che \u00e8 nell’estremo nord della costa Ovest) per andare in pulmino fino a San Diego<\/strong> (che \u00e8 al confine con il messico, che magari sar\u00e0 una possibili prossime tappe dei miei viaggi, magari facendomi seguire di nuovo da un tour operator<\/a>. ). Insomma percorremmo circa 5000 km su strada secondo i nostri calcoli.<\/p>\n In quell’occasione feci anche il passaporto “elettronico” e la questura di Torino riusc\u00ec a sbagliare la stampa della foto, infatti per dieci anni ho avuto in bella mostra la foto di un Ghoul appena uscito dalla tomba.<\/p>\nQualche aneddoto<\/h2>\n
Il mitico\u00a0viaggio del 2007<\/h2>\n