Facebook, ultima frontiera. In un viaggio che dura da anni, siamo circondati da una folla di zombie e vampiri che ci asserragliano sul social media più grosso che c’e’. Diciamo le cose come stanno, è fisicamente impossibile essere amici di tutti: alcune persone le abbiamo aggiunte solo perchè sono fighe/fighi ma poi dopo il contatto iniziale ti accorgi che su facebook si lasciano andare alle peggio cose come affermare che la trigonometria è l’unica religione possibile o peggio che le scie chimiche esistono davvero.
Fortunatamente…
Facebook fornisce già diversi metodi per il controllo del brusio, ma voglio proporvi qualche cosa in più, degli stadi intermedi di filtrazione.
Ricordatevi comunque il potere del “blocco” e sopratutto “report spam”. Sono due cose che danno problemi a facebook, il primo perchè a tutti gli effetti “spezza” il social graph che è uno dei valori aggiunti su cui Zuck fonda la sua evoluzione del sistema e il secondo perchè costringe qualche moderatore ad intervenire e a perderci del tempo (che equivale comunque ad un costo aziendale).
Non tutti sono uguali
Ci sono persone che scrivono benissimo e conversano (online) malissimo. Questo perchè si credono portatori della “ragione assoluta (c)” e quindi chi sei tu imbecille che provi a ragionarci cercando di fargli capire che forse ci sono altre idee da valutare ?
Però ti dispiace bloccarli, perchè ogni tanto scrivono delle cose interessanti. Come fare ?
Misurare il fastidio
Se non lo sapete è possibile crearsi delle “liste di amici” (linketto) dentro le quali chiudere (come un ripostiglio) varie persone con le quali avere una conversazione più segmentata: in pratica facendo uno status update se da “public” lo cambio in una lista tra quelle disponibili (oltre quelle predefinite), lo dovrebbe vedere solo il gruppo di persone che ho selezionato io. Il condizionale è d’obbligo con facebook e visto il casino con l’NSA in america non fate affidamento sulla riservatezza.
Ma nessuno ci impedisce di associare queste liste agli “amici” per tenere traccia del livello di fastidio! In questo modo anche dopo settimane o mesi, sapete che siete di fronte ad un recidivo/a.
Livello 1: “ti sto tendendo d’occhio”
Per quanto mi riguarda, chi viene selezionato abbinato a questa lista è perchè non è capace di conversare amabilmente, si fa prendere dalla paranoia oppure è un demente che inneggia alla trigometria o al nazifascimo o allo sport in maniera fanatica o i film di muccino. Il vostro metro di giudizio potrebbe variare. Anche l’invito ad eventi in cui sono distante centinaia o migliaia di chilometri per la sera dopo è uno stimolo a farsi inserire in lista.
A questo livello non ci sono contromisure, è semplicemente un “bookmark del disagio”, quando si hanno mille e più persone tra gli amici comincia a diventare un problema.
Livello 2: “ok adesso piantala”
Qua le cose diventano già più noiose, il disagio è diventato soffocante per cui si viene inseriti nella lista due. Come potete notare è possibile bloccare gli aggiornamenti selettivamente, in questo caso il capibara lamentoso viene solo notificato dei miei status, mentre per il resto non vede niente. Già il fatto di togliere like e commenti dovrebbe funzionare da anestetico, ma non si sa mai.
Ad ogni buon conto procedo a rimuovere la persona dalla mia soglia di attenzione (cioè il diario) con un’opera di blocco dei suoi status. Il principio è che “se non lo so che esiste, non può farmi male, come un albero che cade nella foresta“. Occhio comunque ai boscaioli.
Come si fa ? (ho preso come esempio Andrea Moro, che è un collega Seo che vive in inghilterra. Andrea è in realtà una persona tranquillissima e non è assolutamente limitato).
Step uno (vedere immagine sottostante) premete sul simbolino nell’angolo e poi cliccate su “non voglio vedere questo”.
Step 2: a questo punto possiamo selezionare se nascondere l’autore dello status (il povero Andrea) che non comparirà più nel nostro diario. Se invece si tratta di un contenuto ricorrente che viene ripreso a più non posso (dicesi “virale”) possiamo bloccare la fonte (in questo caso “la banca delle Risate”).
infine possiamo motivare la nostra ragione dell’occultamento.
Facile no ?
Livello tre: “boom”.
in questi casi siamo di fronte ad una persona davvero insopportabile che magari è arrivata a scrivere improperi in privato o semplicemente a spiegarmi perchè la mia idea è sbagliata (!). (oppure è parte di un esperimento, ma io sono un caso a parte).
Block.
Il blocco taglia i contatti, toglie i tag, toglie la visibilità, trancia il social graph. Metaforicamente è come sparargli con un bazooka, magari nel sedere.
Non ci sono notifiche per il block. Non ci sono avvisi che una persona è stata tolta dagli amici. Semplicemente per voi e per lui/lei, smettete di esistere.
controindicazione: se avete amici in comuni, ogni tanto potreste vedere delle conversazioni senza interlocutore.
Se vi continua ad invitare ad eventi: di cui non vi frega nulla, magari il blocco può sembrarvi eccessivo. In effetti anche io la pensavo cosi’… i primi 30 minuti che ero su facebook 6 anni fa. Poi mi sono reso conto che per la maggior parte delle persone siete solo un numero, quindi perchè preoccuparsi “dell’amicizia” di una persona che ti considera solo il risultato della sua attività di marketing ?
Se siete buoni, chiedete di smettere di invitarvi.
Se siete pragmatici, toglietegli l’amicizia.
Negli altri casi: block!