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Cose da leggere UK 2005

Vacanze 2: una lunga estate calda o forse no

Benvenuti alla seconda parte.

Siamo all’aeroporto di Genova pronti a partire. Diciamo che siamo partiti con ABBONDANTE anticipo per non avere problemi di traffico o code: e’ pur sempre il weekend prima di ferragosto e i turisti non fanno partenze intelligenti. Il fatto è che siamo arrivati un paio d’ore prima!
L’aeroporto di genova e’ piccolo ma molto carino. Mi ha dato questa sensazione intimista, quasi come quello di Glasgow, ma di quello parleremo poi nella parte 3 🙂

Partiamo alle 20.50, Snaga affronta coraggiosamente il suo primo volo e nel giro di un paio d’ore, atterriamo a London Stansted… alle 21.50. Fuso orario, un’ora in meno 🙂

Stansted e’ collocato a quasi 90 km da Londra, in un’altra regione, l’Essex. Infatti i britannici si sorprendono del fatto che lo chiamiamo “London Stansted”. Bizzarrie dei terminal aeroportuali! (d’altra parte anche Malpensa non scherza).

Il problema che si presenta per arrivare a Londra in tempi brevi e’ che c’e’ un unico metodo: Lo Stansted Express. Si tratta di un treno della categoria Eurostar, che per 45 minuti di tragitto richiede per un biglietto A/R 24 sterline! Ossia circa 36 euro! Grazie a Ryan air, e’ possibile comprare i biglietti a prezzo agevolato, cosa che avevamo gia’ fatto online. Risparmiamo 2 sterline a testa, che possono sembrare una inezia, ma in una vacanza al risparmio contano!

Saliamo sul primo treno disponibile e arriviamo a Liverpool street. La stazione e’ pulita, ordinata e sopratutto ha dei negozi che vendono cibarie. Il nostro primo contatto con la cultura anglosassone e’ con delle deliziose patatine in busta (da ora “Crisps” come le chiamano loro) al pepe nero.

La nostra destinazione e’ l’ostello “Generator“, in Tavistock Square. Tralasciata l’ipotesi di prendere un bus (non abbiamo riferimenti) consultiamo la mappa della metro e abbandonata ogni paranoia (almeno da parte mia), compriamo i biglietti e oltrepassiamo l’entrata.
Siamo consci del fatto che bastano poche fermate sulla linea circolare per arrivare. Peccato che ci siano ancora dei lavori o e’ tardi, per cui la linea e’ chiusa. Dei gentilissimi omini del personale ci indirizzano verso la destinazione: prendiamo una linea, cambiamo dopo un paio di fermate e alla fermata dopo ci siamo.
Durante il viaggio non posso fare a meno di osservare cittadini e turisti: i loro abiti non sono minimamente estivi, sono quasi autunnali. Per fortuna c’e’ qualche persona in bermuda come me! Non tutto e’ perduto!
Eseguiamo le indicazioni e arriviamo a destinazione. Usciamo gia’ stanchi e leggermente affamati… e la visione: davanti all’uscita della metro c’e’ un supermercato di quelli aperti tutta la notte!
“La Civiltà !!!” è la prima cosa che ci viene da urlare… poi ci fiondiamo dentro perchè inizia a piovere!

Compriamo dell’acqua e qualche genere di conforto, usciamo consultando la mappa che avevo stampato, e ci dirigiamo verso l’ostello. Per essere sabato notte questa zona di Londra e’ abbastanza desolata e tranquilla, probabilmente perche’ essendo vicini alla zona universitaria piu’ che altro ci sono scuole e uffici.

Dopo un centinaio di metri o poco piu’, arriviamo finalmente all’ostello. Non è il più elegante o il più economico ma e’ sicuramente uno dei più fighi che io abbia visto! E’ GGGiovane, è allegro, c’e’ un’area bar dove si balla e si gioca, hanno internet a prezzi accettabili e i ragazzi in direzione sono gentilissimi! Visitate il sito e tutto quello che vedrete e’ vero.

Unico aspetto sconveniente: la stanza e’ tipo dormitorio, da 4 persone con due letti a castello. Entriamo e facciamo meno casino possibile a luce spenta per non disturbare il tizio che c’e’ già . Dopo un pò arriva un altro tizio, accende la luce e allora non ci facciamo più problemi. E’ oramai l’una passata quando siamo in stanza, abbastanza esausti ma emozionati.

Il giorno dopo inizia con la colazione verso le 9. E’ domenica: il programma è di visitare il British Museum e poi nel pomeriggio trovarci con una mia amica. Iniziamo quindi con una robusta colazione a suon di cereali, latte, pane tostato, burro e marmellata. In questo il Generator è, ehm, Generoso perchè puoi servirti a volontà  di queste cose. (c’è anche caffè solubile, ma non credo che un italiano normale possa reggerne l’esistenza).

Usciamo quindi tra una cosa e l’altra verso le 10 pronti per affrontare una delle città  più importanti del mondo… ma questa è un’altra storia 😉

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Vacanze 1: Preparativi

Ha inizio la bloggata sulle mie vacanze 🙂
La premessa importante è che queste vacanze erano votate al risparmio perchè i soldini non erano moltissimi. Io e Snaga— (per chi non lo sapesse e’ la mia socia nel nostro fumetto) avevamo in programma di fare una vacanza assieme da diversi anni, ma per vari motivi non c’eravamo mai riusciti. Quest’anno con la complicità  di una amica inglese, Negshin, conosciuta grazie al mondo dei webcomics, siamo riusciti ad organizzare questa ambita vacanza.

Il primo grosso ostacolo e’ stato definire la durata. Negshin aveva dei casini con il lavoro, Snaga pure, per cui c’e’ voluto un po’ per prenotare il volo.
Alla fine siamo riusciti a prenotare la partenza da Genova alle 20.50 del 13 agosto e il ritorno sempre su Genova alle 7.40 del 21 agosto.

Se vi chiedete perchè sono partito da Genova ebbene ci sono due motivazioni:
– Snaga era al suo primo volo e lei e’ di Albissola (Savona).
– Sono sceso prima per farmi una giornata di mare (l’unica di quest’estate purtroppo), comodamente cullato dalle onde su una specie di piattaforma vicina alla spiaggia. Una goduria. Mi sono ovviamente scottato un po’ nonostante le protezioni… pazienza era comunque uno spasso.

A proposito di ryanair: Essendo una compagnia lowcost può riservare sorprese, se cambiate idea all’ultimo credo che non vi rimborsino nulla… io per ora ho sempre avuto fortuna. 🙂
Gli snacks me li porto nel bagaglio a mano, assieme ad una bottiglietta d’acqua.
Il grosso problema sono gli orari. Ryan e’ ottima per chi vive in albione, meno agevole per chi arriva da fuori. Basta fare un giro sul sito ryan e fare degli esempi di tragitto per rendersene immediatamente conto. Flessibilita’ e’ la parola d’ordine. D’altra parte la vacanza distesi sulla spiaggia, magari in un club Med, non è assolutamente quello che mi interessa 🙂 Preferisco sputare sangue e avere dei bei momenti (infatti ho perso anche due chili!)
Un consiglio: se dovete fare un doppio scalo (es: italia – uk – irlanda) mettetevi nel bagaglio a mano il minimo indispensabile per passare la notte: un pigiamino e almeno uno spazzolino da denti con dentifricio. Nella malaugurata ipotesi che il vostro bagaglio principale venga perduto, potete almeno passare una notte decente.

Per il resto tanto di cappello alle tariffe: in questo periodo di altissima stagione, ce la siamo cavata con 125 euro a testa andata e ritorno. Siate flessibili e risparmierete parecchio.

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A grande richiesta…

Qualche piccola anteprima fotografica 😉

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Dudes, sono tornato!!!!

DUDES!!! Rieccomi qua 🙂
Stanco morto, anzi praticamente zombificato, ma felice di questa vacanza. Presto compariranno una serie di bloggate sulla vacanza e ci sara’ da qualche parte una gallery smisurata di foto 🙂
Stay tuned 😀

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Ed e’ quasi ora…

Domani si parte, un giorno al mare per gli ultimi preparativi, e poi sabato sera si parte da Zena per Londra. Dopodiche’ Scozia. Si scende a Birmingham e si prende un aereo assurdo per tornare a Zena.
E’ una settimana che prevedo molto intensa 🙂
Quest’anno però sto riuscendo a mantenere basso il livello di stress. Evidentemente basta solo convincersi che tutto andrà  per il verso giusto 🙂

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Ninsola studios

Ninsola” e’ un progetto di videoproduzione/videoediting, attivato assieme ai miei due amici Maxx e Nanni .
La creatività  non ci è mai mancata e ora ci stiamo attivando per renderla più tangibile… (per quanto possa essere tangibile un’immagine digitale).

Se volete sapere il perchè del nome venite a chiederlo nel blog di Ninsola 😀

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E ora qualcosa di completamente diverso…

ARGH!! Giornata di merda!!!
Oggi esco di casa (Torino, non Rivarolo) con la ferma intenzione di andare a ritirare una stampa di prova di una brochure per la ditta dei miei parenti.
Mi metto cosi’ in attesa del mitologico autobus numero “1” a poca distanza da casa mia.
L’autobus arriva dopo una notevole attesa (circa 25 minuti) ed e’ stracarico come l’arca di Noe’. Salgo e provo l’esistenza metallica della sardina in scatola. Non sono abituato a questo genere di pienone dai tempi delle superiori. E vabbe’. Diciotto fermate dopo arrivo in zona Piazza Bengasi (Lingotto per chi non e’ pratico), scendo, vado a prendere la stampa e procedo verso la tappa numero due: la biblioteca del Museo del cinema.

Per inciso. Mentre il museo del cinema si trova sotto la Mole Antonelliana, la biblioteca del museo si trova a qualche chilometro di distanza, piu’ o meno in zona quadrilatero romano.

Avendo controllato con il sito della 5t,mi appresto a prendere due mezzi: uno che mi porta di nuovo nella mia zona di residenza e uno che mi fa arrivare vicino alla biblioteca.

Salgo sul bus! E’ vuoto e quindi con soddisfazione mi siedo.Dopo poche fermate la scena della scatola di sardine si ripete, solo che questa volta mi ritrovo con una donna di origine medio-orientale che sostanzialmente mi piazza il culo in faccia e con i suoi due marmocchi under six, che mi tormentano!!!!!
Io non sono sono razzista: vi assicuro che avrei dato una scaldata alla famigliola con un lanciafiamme a prescindere dall’estrazione sociale o della razza o del credo di appartenenza.
Nell’intorno di via Po mi alzo esasperato, spingendo di lato la donna con la veemenza di un corridore di Footbal americano, mi lancio verso l’uscita e capisco quanto e’ bello respirare aria fresca anche se sta per piovere.

Rinfrancato mi faccio il chilometro approssimativo che mi separa da casa, dove prendo l’autobus 52 per arrivare al Rondò della Forca. Salgo e per fortuna la linea è più sgombra: infatti mi siedo e sale poca gente. Nel giro di pochi minuti scendo al Rondò (così detto perchè c’era il patibolo nel passato) e mi dirigo a piedi (500m) alla biblioteca.

Di strada a piedi ne ho fatta parecchia oggi, ma ne è valsa la pena! Finalmente potrò cercare dei testi di cinematografia e ripresa che mi interessano… Arrivo all’edificio e vedo tutto sprangato. Penso che la cultura non ha bisogno di chissà  quale protezione, per cui avvicinandomi temo di aver scelto un giorno sbagliato… Leggo il cartello e mi impietrisco. Da Oggi (2 agosto) al 2 settembre (inclusi) sono chiusi.
UN MESE?!?! E nessun avviso!!!!!!
Impreco e chiamo un pò di santi per nome in ordine alfabetico. Dopodichè deluso e stanco mi dirigo verso la Stazione di Torino Dora dove prenderò una mesta “canavesana” per tornare a Rivarolo.

Nel pomeriggio indignato sfoglio siti web e non c’è traccia di chiusure. Mi approprio di 4 email di responsabili e scrivo una lettera di protesta. Tre di quelle mail mi ritornano indietro come indirizzi inesistenti: sono sempre più compiaciuto di questo servizio pubblico.

Ora lascio passare qualche giorno e poi scrivo al comune di Torino e alla Stampa.

Riflessione finale: tutte queste cose non mi sarebbero capitate in un giorno normale di lavoro. Credo che il lavoro adatto a me richieda notevoli trasferte in luoghi lontani. In questa maniera quando torno a casa, ho qualcosa da raccontare. 🙂