Benvenuti alla seconda parte.
Siamo all’aeroporto di Genova pronti a partire. Diciamo che siamo partiti con ABBONDANTE anticipo per non avere problemi di traffico o code: e’ pur sempre il weekend prima di ferragosto e i turisti non fanno partenze intelligenti. Il fatto è che siamo arrivati un paio d’ore prima!
L’aeroporto di genova e’ piccolo ma molto carino. Mi ha dato questa sensazione intimista, quasi come quello di Glasgow, ma di quello parleremo poi nella parte 3 🙂
Partiamo alle 20.50, Snaga affronta coraggiosamente il suo primo volo e nel giro di un paio d’ore, atterriamo a London Stansted… alle 21.50. Fuso orario, un’ora in meno 🙂
Stansted e’ collocato a quasi 90 km da Londra, in un’altra regione, l’Essex. Infatti i britannici si sorprendono del fatto che lo chiamiamo “London Stansted”. Bizzarrie dei terminal aeroportuali! (d’altra parte anche Malpensa non scherza).
Il problema che si presenta per arrivare a Londra in tempi brevi e’ che c’e’ un unico metodo: Lo Stansted Express. Si tratta di un treno della categoria Eurostar, che per 45 minuti di tragitto richiede per un biglietto A/R 24 sterline! Ossia circa 36 euro! Grazie a Ryan air, e’ possibile comprare i biglietti a prezzo agevolato, cosa che avevamo gia’ fatto online. Risparmiamo 2 sterline a testa, che possono sembrare una inezia, ma in una vacanza al risparmio contano!
Saliamo sul primo treno disponibile e arriviamo a Liverpool street. La stazione e’ pulita, ordinata e sopratutto ha dei negozi che vendono cibarie. Il nostro primo contatto con la cultura anglosassone e’ con delle deliziose patatine in busta (da ora “Crisps” come le chiamano loro) al pepe nero.
La nostra destinazione e’ l’ostello “Generator“, in Tavistock Square. Tralasciata l’ipotesi di prendere un bus (non abbiamo riferimenti) consultiamo la mappa della metro e abbandonata ogni paranoia (almeno da parte mia), compriamo i biglietti e oltrepassiamo l’entrata.
Siamo consci del fatto che bastano poche fermate sulla linea circolare per arrivare. Peccato che ci siano ancora dei lavori o e’ tardi, per cui la linea e’ chiusa. Dei gentilissimi omini del personale ci indirizzano verso la destinazione: prendiamo una linea, cambiamo dopo un paio di fermate e alla fermata dopo ci siamo.
Durante il viaggio non posso fare a meno di osservare cittadini e turisti: i loro abiti non sono minimamente estivi, sono quasi autunnali. Per fortuna c’e’ qualche persona in bermuda come me! Non tutto e’ perduto!
Eseguiamo le indicazioni e arriviamo a destinazione. Usciamo gia’ stanchi e leggermente affamati… e la visione: davanti all’uscita della metro c’e’ un supermercato di quelli aperti tutta la notte!
“La Civiltà !!!” è la prima cosa che ci viene da urlare… poi ci fiondiamo dentro perchè inizia a piovere!
Compriamo dell’acqua e qualche genere di conforto, usciamo consultando la mappa che avevo stampato, e ci dirigiamo verso l’ostello. Per essere sabato notte questa zona di Londra e’ abbastanza desolata e tranquilla, probabilmente perche’ essendo vicini alla zona universitaria piu’ che altro ci sono scuole e uffici.
Dopo un centinaio di metri o poco piu’, arriviamo finalmente all’ostello. Non è il più elegante o il più economico ma e’ sicuramente uno dei più fighi che io abbia visto! E’ GGGiovane, è allegro, c’e’ un’area bar dove si balla e si gioca, hanno internet a prezzi accettabili e i ragazzi in direzione sono gentilissimi! Visitate il sito e tutto quello che vedrete e’ vero.
Unico aspetto sconveniente: la stanza e’ tipo dormitorio, da 4 persone con due letti a castello. Entriamo e facciamo meno casino possibile a luce spenta per non disturbare il tizio che c’e’ già . Dopo un pò arriva un altro tizio, accende la luce e allora non ci facciamo più problemi. E’ oramai l’una passata quando siamo in stanza, abbastanza esausti ma emozionati.
Il giorno dopo inizia con la colazione verso le 9. E’ domenica: il programma è di visitare il British Museum e poi nel pomeriggio trovarci con una mia amica. Iniziamo quindi con una robusta colazione a suon di cereali, latte, pane tostato, burro e marmellata. In questo il Generator è, ehm, Generoso perchè puoi servirti a volontà di queste cose. (c’è anche caffè solubile, ma non credo che un italiano normale possa reggerne l’esistenza).
Usciamo quindi tra una cosa e l’altra verso le 10 pronti per affrontare una delle città più importanti del mondo… ma questa è un’altra storia 😉