Domani sarà esattamente un mese che ho tolto l’app di facebook dal cellulare.
Le motivazioni che mi avevano indotto a questa scelta erano squisitamente pratiche: ho aggiornato il sistema operativo del mio vetusto Samsung Galaxy S3, con una versione di cyanogen che installa la 5.1.1 di Android.
Questo ha risolto alcuni bachi della versione precedente di Cyanogen, ma ha finito per influenzare le performance.
L’app di Facebook sembrava una delle maggiori colpevoli, per cui l’ho disinstallata senza troppe cerimonie.
La vita ha iniziato a svoltare…
Dopo qualche settimana mi sono reso conto di quanto tempo stavo risparmiando senza l’app di Facebook sul cellulare.
E’ cominciato un periodo di disintossicazione: la apro tre volte al giorno (come un medicinale) e per pochi minuti.
La mia produttività è aumentata, la mia concentrazione è aumentata, ma sopratutto… è calato il FOMO.
FOMO = Fear of missing out
E’ una patologia che oramai si è affermata: ci sono cosi’ tante interazioni sui social media, che la nostra capacità di filtrare quello che davvero è essenziale è calata.
Ecco che quindi si è instaurata questo terrore di perdersi gli avvenimenti, di essere lasciati da parte.
In corrispondenza degli avvenimenti di Parigi, ho saputo dell’avvenimento da una amica che mi ha scritto prima di andare dormire. Ero completamente all’oscuro fino all’una di notte.
Credo che non la reinstallerò più.
E i contatti ?
Ho lasciato installata l’app dei messaggi di facebook, che mi consente di colloquiare con le persone che hanno *davvero* interesse a sentirmi.
Taggature e menzioni non richiedono attenzioni particolari, sono solo metodi per attirare l’attenzione.
Quando voglio condividere qualcosa uso buffer, che copia i miei status su diversi social media.
Insomma meglio cosi’.