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E ora qualcosa di completamente diverso…

ARGH!! Giornata di merda!!!
Oggi esco di casa (Torino, non Rivarolo) con la ferma intenzione di andare a ritirare una stampa di prova di una brochure per la ditta dei miei parenti.
Mi metto cosi’ in attesa del mitologico autobus numero “1” a poca distanza da casa mia.
L’autobus arriva dopo una notevole attesa (circa 25 minuti) ed e’ stracarico come l’arca di Noe’. Salgo e provo l’esistenza metallica della sardina in scatola. Non sono abituato a questo genere di pienone dai tempi delle superiori. E vabbe’. Diciotto fermate dopo arrivo in zona Piazza Bengasi (Lingotto per chi non e’ pratico), scendo, vado a prendere la stampa e procedo verso la tappa numero due: la biblioteca del Museo del cinema.

Per inciso. Mentre il museo del cinema si trova sotto la Mole Antonelliana, la biblioteca del museo si trova a qualche chilometro di distanza, piu’ o meno in zona quadrilatero romano.

Avendo controllato con il sito della 5t,mi appresto a prendere due mezzi: uno che mi porta di nuovo nella mia zona di residenza e uno che mi fa arrivare vicino alla biblioteca.

Salgo sul bus! E’ vuoto e quindi con soddisfazione mi siedo.Dopo poche fermate la scena della scatola di sardine si ripete, solo che questa volta mi ritrovo con una donna di origine medio-orientale che sostanzialmente mi piazza il culo in faccia e con i suoi due marmocchi under six, che mi tormentano!!!!!
Io non sono sono razzista: vi assicuro che avrei dato una scaldata alla famigliola con un lanciafiamme a prescindere dall’estrazione sociale o della razza o del credo di appartenenza.
Nell’intorno di via Po mi alzo esasperato, spingendo di lato la donna con la veemenza di un corridore di Footbal americano, mi lancio verso l’uscita e capisco quanto e’ bello respirare aria fresca anche se sta per piovere.

Rinfrancato mi faccio il chilometro approssimativo che mi separa da casa, dove prendo l’autobus 52 per arrivare al Rondò della Forca. Salgo e per fortuna la linea è più sgombra: infatti mi siedo e sale poca gente. Nel giro di pochi minuti scendo al Rondò (così detto perchè c’era il patibolo nel passato) e mi dirigo a piedi (500m) alla biblioteca.

Di strada a piedi ne ho fatta parecchia oggi, ma ne è valsa la pena! Finalmente potrò cercare dei testi di cinematografia e ripresa che mi interessano… Arrivo all’edificio e vedo tutto sprangato. Penso che la cultura non ha bisogno di chissà  quale protezione, per cui avvicinandomi temo di aver scelto un giorno sbagliato… Leggo il cartello e mi impietrisco. Da Oggi (2 agosto) al 2 settembre (inclusi) sono chiusi.
UN MESE?!?! E nessun avviso!!!!!!
Impreco e chiamo un pò di santi per nome in ordine alfabetico. Dopodichè deluso e stanco mi dirigo verso la Stazione di Torino Dora dove prenderò una mesta “canavesana” per tornare a Rivarolo.

Nel pomeriggio indignato sfoglio siti web e non c’è traccia di chiusure. Mi approprio di 4 email di responsabili e scrivo una lettera di protesta. Tre di quelle mail mi ritornano indietro come indirizzi inesistenti: sono sempre più compiaciuto di questo servizio pubblico.

Ora lascio passare qualche giorno e poi scrivo al comune di Torino e alla Stampa.

Riflessione finale: tutte queste cose non mi sarebbero capitate in un giorno normale di lavoro. Credo che il lavoro adatto a me richieda notevoli trasferte in luoghi lontani. In questa maniera quando torno a casa, ho qualcosa da raccontare. 🙂

2 replies on “E ora qualcosa di completamente diverso…”

Ciao! Posso farti una domanda?
La biblioteca del museo è accessibile a tutti o è necessario essere studenti (DAMS?)?
E’ solo una biblioteca o anche una cineteca?

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