…e nemmeno la viabilità stradale
Parliamo di me! Sono stato assunto con contratto in una importante agenzia di Seo di Milano. Questo per chi mi conosce bene sarà motivo di grossa sorpresa, mentre per chi non mi conosce bene starà pensando “Bravo, congratulazioni!”.
Surprise!
Infatti il mio odio sperticato per Milano è roba delle leggende, nel dizionario sotto la voce “odio per milano” hanno messo la fotografia, da quando vado a Milano (dai primi Smau credo) non ho mai smesso di considerarla una città prigioniera di se stessa, di una viabilità impazzita, di un Feng-shui completamente sballato. Continuo a temere che il declino della città sia inevitabile, ma non essendo io un urbanista… chi se ne frega ?
Cosa mi ha fatto cambiare idea ?
L’iphone e il TomTom tanto per cominciare, hanno cambiato il modo in cui percepisco la spazialità. Ora in qualsiasi momento so dove mi trovo, mentre prima il rischio di perdersi senza meta era presente. Sapete com’e’: a Torino c’e’ la Mole che svetta e segnala la zona centrale, in lontananza si vedono quasi sempre le montagne che segnalano l’ovest, insomma orientarsi è facilissimo. E Le strade a incroci perpendicolari la rendono incredibilmente facile da girare (basta imparare a usare i controviali, neh?).
Risolto quindi il problema dello spostamento, si è trattato solo di affrontare tutto come una sfida. In questi 3 anni di sfide ne ho affrontate e vinte parecchie:
- Trasferirmi in una città straniera senza conoscerne bene la lingua e le usanze (Padova :D), dove reperire un croissant non dico strepitoso, ma ragionevole richiede settimane di ricerca.
- Fare 800 km in auto in un weekend ((Padova-Rivarolo Canavese x2) x tante volte)
- Andare in america da solo
- Andare ad una conferenza americana, con un amico, senza capire bene l’inglese e tornare con delle nozioni
- Andare ad una conferenza capendo meglio l’inglese, da solo e tornare con delle nozioni
- Tornare da una conferenza americana non sbronzo, con delle nozioni
- Andare ad una conferenza italiana, facendo da speaker, senza essere bersagliato di pomodori
Insomma, a confronto di tutto questo, l’idea di trasferirmi a milano a sole 2 ore dal croissant ragionevole del sabato mattina, è tutto sommato affrontabile.
Vive la resistance
Se sulla qualità del lavoro, almeno al primo impatto, non nutro dubbi (un ambiente che mi è sembrato da subito cordiale e professionale), resta da vedere la mia capacità di resistere alle sollecitazioni esterne come:
- La ricerca dell’alloggio: chiaramente dovendo lavorare a tempo pieno, devo viverci a milano (o dintorni). Non posso affrontare il traffico da Rivarolo Canavese tutti i giorni e il treno è un’opzione penosa (auto fino a Chivasso e poi interregionale fino a Rho. Da li, metropolitana rossa).
- Il panorama politico: Ad un certo punto le stronzate dette dai politici potrebbero raggiungere un livello tale da farmi saltare le coronarie. A quel punto le alternative sarebbero il ricovero o l’emigrazione in Tunisia.
Nel frattempo cercherò di cogliere il meglio di questa esperienza: dietro la ditta ha aperto da 10 giorni un Virgin Active, dotato di Piscina. Mercoledì vado a chiedere quanto costa la tessera 😉