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Update familiare: miglioramenti!

Finalmente notizie confortanti: pare che oggi abbiano staccato la dialisi e il respiratore, quindi si tratta di segnali di un effettivo miglioramento dell’organismo. Se continua a migliorare, lo sposteranno dal reparto di chirurgia carbiovascolare al reparto di cardiologia e li sarà solo questione di tempo.

Questo rimane il peggior natale di sempre (almeno per quanto riguarda il passato) ma ci sentiamo più ottimisti 🙂

Grazie a tutti quelli che in questi giorni hanno pregato, dato supporto e incoraggiamento. Vi ho schedati tutti 😛

E nel frattempo, trascorrete un buon natale (davvero), ovunque voi siate.

Update: da tre giorni papà è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva, alla camera di cardiologia dove si sta riprendendo bene. Chiaramente non sarà una cosa istantanea, ma la situazione è decisamente più rilassata ora. 🙂 E quantomeno ora non è più in un bunker, ma riesce a capire la differenza tra giorno e notte!

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La Wishlist più pazza del mondo (la mia ovviamente)

Preserviamo le feste: teniamole al fresco.

Natale, Natale, perchè sei tu Natale?

Chi mi conosce lo sa, questo è un periodo dell’anno dove divento incredibilmente scontroso. La falsità media delle persone mi da fastidio e in questo periodo tutti diventano ancora più ipocriti del solito. E non l’ho mai negato (esempi passati [1],[2],[3]).

Un sacco di gente pensa solo a spendere e spandere, perchè “lo fanno gli altri“: è tutta una questione di apparenze. Vi è una specie di regola non scritta che ti costringe per forza a fare un regalo o a restituirlo. Altrimenti sei un babbuino. Bene, sappiatelo, siamo scimmie e io ho la delicatezza di un gorilla ubriaco.

Make your Wish

Visto che vanno tanto di moda le wishlist, per evitare di “sprecare regali”, ho deciso di farne una anche io. Prima di giudicarmi, leggetela, anche perchè prendendola in maniera letterale, sono stato smodato. Si tratta di desideri, quindi perchè limitarsi ?

  1. Un satellite per il controllo climatico: Sorry, non deve nevicare dove sto io. E se ha nevicato e devo transitare, una breve escursione verso l’alto di 20 gradi è buona cosa.
  2. Megan Fox che mi legga tutta la produzione di Giacomo Leopardi: Inizialmente mi ero fermato a “Megan Fox” ma non volevo sembrare troppo scontato.
  3. La correzione dei caratteri ISO sballati nei vecchi post del blog: “non è facile” ma mi sa che dovrò pensarci da solo…. ma Magari Megan conosce a menadito il linguaggio SQL…
  4. Una piscina riscaldata su una stazione orbitale
  5. Un ascensore orbitale: Per andare in piscina, mica posso prendere la Yaris
  6. Una seconda Yaris, che però è un trasformer: Per quando devo andare a Millano e non voglio sporcarmi le mani.
  7. Un laser orbitale: detesto girare a vuoto senza trovare parcheggio
  8. Il gattapone di Doraemon: c’è sempre qualcosa di utile
  9. Vestiti autoasciuganti e scarpe autoallaccianti: Mancano solo 5 anni, le scarpe autoallaccianti stanno già arrivando (il brevetto esiste) vediamo di fare le cose anticipate in ritorno al futuro 2.
  10. Alcuni cloni: o androidi equivalenti. Ci sono un sacco di cose da fare e il tempo non basta mai.

Per ora dovrebbe bastare, ho cercato di non esagerare (potevo chiedere delle “figure retoriche” ma poi vi avrei messo in crisi). Mi raccomando impegnatevi.

update, aggiungo la sua spiegazione della Saturnalia.

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Verso l’infinito e oltre! (dove l’oltre è Houston)

A volte il Low Cost presenta strane situazioni...

Da Torino a Houston!

Per chi avesse capito gli indizi dei giorni scorsi, domani (3 agosto 2010) mi appresto a partire da Malpensa alla volta di Houston (passando per gli aeroporti di NEWARK e CLEVELAND). In totale credo circa 18 ore di viaggio sui tre scali, comprese le soste.

Houston abbiamo un problema: che ci vai a fare ?

Vado a fare un corso accelerato per diventare un cowboy con docente  Walker Texas Ranger

No, ok, seriamente, vado a fare una esplorazione perchè ho un amico li che vorrebbe collaborare con me su una serie di progetti. Visto che c’è la possibilità effettiva di ottenere un lavoro dignitoso nel campo del SEO (e se non sapete cos’è leggete il mio blog sul Seo e Social media).

Non essendo mai stato a Houston questo mese mi offre la possibilità di guardarmi bene attorno e vedere se l’ambiente lavorativo e umano mi piace. Non dubito della generosità del mio amico, ma se non mi ci trovassi come città, sarebbe un passo falso non da poco trasferirmi li: dopotutto ho deciso anni fa di non andare a lavorare su Milano perchè non riuscivo ad immaginarmi a vivere li per un periodo prolungato.

Il clima sarà una sfida: Houston è calda e umida. D’altra parte non si può sperare di vivere tutti a San Diego o a Santa Monica o a Tampa Bay. Beh Tampa in questo momento è da cassare, vista la crisi della BP che ha sputtanato quella parte di Oceano.

La trasmissione prosegue con cadenza periodica: mi troverete nelle prossime settimane su

Le trasmissioni proseguiranno in lingua inglese, tranne gli eventuali commenti audio che per  il vostro sollazzo saranno principalmente in italiano 🙂

una città grandangolare
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Meno sette, non è una temperatura…

Viaggiare è vivere.
Viaggiare è vivere

è un conto alla rovescia…

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Rock’n Roll!! yeah!

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The show must go on…

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Life is a long song…

il tempo è la nostra maggiore ricchezza

Ci sono momenti in cui tutto quello che sei, che conosci e che rappresenti, viene scosso in maniera brutale, come se un terremoto del settimo grado Richter avesse l’epicentro nel tuo intestino tenue.

Ci sono momenti in cui pensi “deve capitare, perchè è la natura delle cose”, ma quando devi cercare di esprimerlo, quell’aria non passa attraverso le tue corde vocali.

Ci sono dei momenti in cui vieni a contatto con la sofferenza; è un contatto viscido, personale, che non va via lavandolo. E’ un contatto che permane, ti contagia, affonda, penetra nelle ossa. E improvvisamente capisci: c’ è gente che desidera morire, non per egoismo, non per codardia, ma solo perchè gradirebbe andarsene senza soffrire ulteriormente e senza far soffrire le persone a cui vuole bene.

E hanno ragione, cazzo se hanno ragione.

Sopratutto quando sei ancora lucido e cosciente. Quando capisci quello che ti sta capitando.

“Una persona non muore quando dovrebbe, ma quando può.” (Gabriel García Marquez)

Non so dove andare a parare con questo post: la vita esiste’ da miliardi di anni. La morte pure, anche se da un poco meno.

Forse è un modo per sfogare l’impotenza e la rassegnazione di questi giorni. Forse.

“But the tune ends too soon for us all.” (jethro Tull – Life is a long song)

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Protected: Flholiday, roba che nemmeno Manzoni si sarebbe sognato

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E voi, cosa state facendo della vostra vita ?

Una delle cose che mi danno da pensare in questi tempi è l’indolenza delle persone. In effetti non è una cosa recente, sono anni che osservo molta gente “adagiata” e “rassegnata”.

E’ un atteggiamento che non riesco a condividere, anche perchè sono dell’idea che ognuno ha le possibilità di cambiare la propria vita in meglio, basta volerlo.

Sembra demagogia, ma chi mi conosce sa che sono un sognatore, ma non un idealista: non mi aggrappo vigliaccamente a poche idee, cercando di nascondere la testa sotto la sabbia. No, non è il mio stile e spero che mai lo diventi.

Rileggendomi mi vedo criptico… e in effetti il post è dedicato ad alcune persone… non a quelle a cui voglio bene e stanno patendo problemi, ma alle altre che conosco e semplicemente… non hanno la voglia di imprimere uno slancio alla propria vita.

A queste persone “pigre” va la mia critica. Se aspettate che arrivi la “Manna dal cielo”, beh, aspetterete un bel pò: non siete ebrei e non state scappando nel deserto. Anzi la maggior parte di voi, si gode beatamente serie televisive in poltrona. Che spreco! Pensate davvero di “Meritare” del tempo libero, se non siete stati adeguatamente occupati ?

Il vostro limite più grande, siete voi! Al giorno d’oggi, chiunque voglia fare qualcosa, ha gli strumenti per documentarsi e provarci. Non c’e’ mai stata fin’ora un’epoca dove l’informazione fosse così accessibile.

Se avete bisogno di una mano, sono pronto a darla al meglio delle mie possibilità, ma non posso darvi la volontà di cambiare la vostra vita. Quella la dovrete trovare voi. O restare nell’oceano di melma in cui sguazzano i mediocri.

Un ultimo avviso, anche quando offro aiuto, vale la regola del tre. Ve lo chiedo tre volte al massimo, poi basta. Poi vi arrangiate, ognuno per la sua strada e buona fortuna.

ps: complimenti a chi ha votato Lega in Piemonte. Bravi, va bene cosi’. Proprio un bel passo avanti. Sono sicuro che Borghezio sia il vostro intercalare preferito a tavola.

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Torino is Burning (Arvezze ne’?)

Nel corso dei 15 mesi di assenza dalla Città, ho avuto l’impressione che le cose siano cambiate di molto.

Quella che una volta era la mia città preferita al mondo (ok New York e San Francisco sono spettacolari, ma a Torino ci ho vissuto) è diventata, ai miei occhi, una città spenta, morente, chiusa su se stessa.

Ai miei occhi, era sulla strada per ridiventare la Torino “grigia” da manuale, che tutti conoscevano negli anni 60-70-80, la città industriale senza vivacità.

Torino è una città strana, ha molte identità. Non è mai stata “gruseruna” (grezzona) come certi ambiti delle valli, ha sempre avuto un nonsochè di elegate, distinto, forse anche per merito della sua
architettura dovuta anche alla famiglia Savoia (che ora si dedica a fare canzonette).

Torino dagli anni 90 in poi si è riscoperta bella, vivace, innovativa, non un semplice ripostiglio di Milano, ma un polo di interesse economico, culturale, innovatrice.

Poi sono arrivate le Olimpiadi invernali, la metropolitana.

Poi il tracollo. La crisi economica ha colpito il mercato dell’auto e la città è piombata nella depressione. O almeno io la pensavo così. Le poche volte che ho avuto modo di girarla in questi 15 mesi, ho visto “meno sorrisi”. E’ difficile far capire questa percezione, ma è un parametro talmente soggettivo che pensavo fosse una mia sega mentale.

Eppure la settimana scorsa delle altre persone in Friuli, che erano a Torino per altre ragioni, hanno vissuto dei momenti di “freddezza” non legati al clima, ma ai modi sgarbati delle persone. Il Torinese che per definizione è “falso e cortese”, che diventa SCORTESE ????

Pazzesco. Ecco che quindi, la crisi ha finito per mettere le persone in stato d’ansia, che appena possibile scappano dalla città ed è lo stesso effetto che ho spesso visto a Milano ed era una delle cose che più apprezzavo di Torino.

Questa non è più la città che amavo. E’ solo lo scheletro di strade ed edifici che conoscevo un tempo, un pallido ricordo sbiadito, uno zombie di cartapesta. Scusate se non mi fermo, ma preferisco andare oltre. Il “bugianen” non è una filosofia che condivido.