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Di una estate che inizia con l’ansia e altre considerazioni.

Mi sono fatto prendere la mano dai social media: una volta bloggavo tantissimo, ora invece quando lo faccio è a causa di eventi particolari.

In effetti questo 21 giugno quasi concluso (sono le 23.27 ora locale del fuso di rivarolo canavese) quando mi appresto a scrivere queste parole.

In effetti questo post è un raccoglitore di pensieri che mi girano per la testa, che è stato poi l’uso principale di questo blog per anni. Anzi inizialmente, era un raccoglitore di cose interessanti che trovavo in rete ma oramai questo uso è decaduto perchè le persone le trovano da sole delle cose interessanti… o perchè gliele segnalano i loro amici.

Sto divagando.

(Ospedale) Mauriziano 2012: parte 1.

Mi padre si è sottoposto ad un intervento, una conseguenza dell’aneurisma di dicembre 2012. Non era una condizione critica, ma i chirurghi gli hanno spiegato che nel tempo si sarebbe potuto creare una situazione problematica, quindi hanno proposto di operare ora con tutte le certezze e le analisi del caso.

Fatto è che durante l’operazione sono stati rilevati problemi cardiaci che hanno indotto i medici a sospendere l’operazione e a richiudere il taglio senza aver fatto nulla dell’intervento previsto. Non si sa ancora perchè ci siano stati questi problemi, la coronarografia ha determinato oggi che il cuore è in una situazione perfetta. Mistero.

Insomma ci sarà probabilmente un “capitolo 2” tra qualche mese, ora spero che lo dimettano nei prossimi giorni, taglio a parte da rimarginare, sta bene.

Un poco meno bene lo siamo tutti nel complesso, vista l’ansia generata e non smaltita completamente.

Torino zombie

questo inconveniente mi ha costretto a guidare per torino in questi giorni: probabilmente sono stato assimilato da questo anno e mezzo di vita milanese, ma il traffico mi è sembrato assolutamente zombificato. Gente che parte con abbondante ritardo al verde, guidatori imprudenti, SUV OVUNQUE (dannati) e poi ovviamente una turnazione dei semafori che è completamente demenziale.

E’ come se fosse diventata una città più cafona di quanto ricordassi, non so se è per causa dei lavori eterni, per la crisi del mondo del lavoro o che altro, ma l’impatto di questi giorni è stato per me devastante.

Non riesco ad affrontare l’idea di andarci per divertimento, a parte il fatto che non saprei con chi andarci. I buoni amici della zona del canavese non amano andarci durante il weekend dovendoci già stare tutta la settimana per lavoro. Il resto dei torinesi non ho idea di come viva la città; secondo Enrico Sola è un “gran vivere” a Torino,  probabilmente è vero per cultura e musica, ma a sentire un pò di persone il lavoro non è così esaltante.

Work work work

Ogni tanto ci penso “torno a Torino”.  Ho un poco di nostalgia dei viali alberati, dei croissants decenti, del quadrilatero, delle uscite con alcuni amici. Allora mi prendono 5 minuti di nostalgia. Poi guardo gli annunci di lavoro e leggo cose criminali annuni demenziali come questo:

…e capisco che quello che ho ora è decisamente meglio:

  • Un lavoro che mi piace. Qualche rara volta mi ha fatto sclerare, ma se penso alla merda che ho ingoiato quando ero a Torino, non c’è paragone.  Finalmente faccio solo Seo e non devo fare il tappabuchi programmatore/webdesigner/declinatoredigrafica.  E sono finalmente una figura “Senior”: il mio parere ha un certo peso. (sopratutto quando arriva in faccia a art directors e grafici radical chic).
  • Dei colleghi di lavoro davvero fantastici: non ho mai incontrato una compagine così unita e pronta a supportarsi a vicenda. E non mancano le occasioni di uscire, bersi qualcosa e scherzare al di fuori del lavoro. Se ci fosse una piscina aziendale e le retribuzioni fossero un poco più alte, probabilmente ci sarebbe la fila per entrare in agenzia. Anche se la posizione fosse un poco meno decentrata non sarebbe male…
  • Un buon numero di esperti seo extra agenzia: Milano è sicuramente la zona d’italia dove si concentra il maggior numero di Seo e ci sono diverse occasioni per uscire, scambiare opinioni sparare minchiate che capiamo solo noi, bere e mangiare.

Ma non solo!

  • Un crescente gruppo di persone che ci tengono a me: ma sto in parte barando, perchè le conoscevo già prima di arrivare a milano, ma con la presenza in città ho avuto modo di approfondire l’amicizia.
  • La community Yelp di Milano: si trovano persone molto interessanti (oltre ad un numero di ragazze davvero elevato) e gli eventi mondani sono una eccellente occasione per me di socializzare, visto che sono geneticamente abbastanza chiuso in me stesso. Torino da quel punto di vista è assolutamente impraticabile, mi stupisce che l’unico yelper attivo sia io. Inoltre grazie a Yelp sto scoprendo una serie di posti interessanti in cui mangiare e da visitare.

Insomma, io temevo di restare schiacciato da milano, ma in realtà abitando a rho e lavorando nella zona nord-ovest, ho avuto modo di evitare diverse delle problematiche che affliggono la maggior parte delle persone come il traffico o l’affollamento dei mezzi urbani (vado in auto perchè mi è più comodo e il costo non cambia granchè).

In più usando il navigatore sull’iphone ho avuto modo di trovare facilmente i percorsi ed in alcuni casi anche di trovare vie meno trafficate, perchè… tutti usano il navigatore. Quindi tutti si incolonnano automaticamente sulla strada di prima scelta: chiedendo al navigatore una seconda scelta, si ottiene un percorso alternativo che è poco frequentato.

In pratica ho “pwnato” milano,  dopo aver imparato i punti peggiori (es: mai andare con la macchina ai navigli), ho capito come sopravvivere al casino. Adesso che poi è possibile pagare il costo dell’ecopass con il telepass, non ho più nemmeno il terrore di finire in contravvenzione o di perdere tempo a qualche sportello.

Indietro non si torna

Se Torino non cambia, io sicuramente non ci penso a tornare! Nel frattempo sono arrivato alla veneranda età di 41 anni, quindi se deve esserci un cambiamento deve essere ben motivato. (es: m’innamoro perdutamente di una donna che non vive a milano o una importante agenzia apre una sede in sardegna e mi fa una buona proposta).

Nel frattempo un augurio di buona fortuna a chi è rimasto a Torino.

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The R.O.I. of People

Nel frattempo che uno dei VPS su cui volevo lavorare è in manutenzione e mi ritrovo del tempo libero tra le mani, ne approfitto per fare un post sul blog, qualcosa che purtroppo ultimamente faccio sempre di meno, ma che in futuro potrebbe quasi sicuramente incrementare.

Oggi parliamo di una teoria:

THE R.O.I. OF PEOPLE (si legge “Roi” come si scrive)

Il r.o.i. è un concetto di economia, consiste nell’acronimo di “Return of Investments” e esprimendolo con la formula della wikipedia, lo posso illustrare cosi’:

Più preciso e matematico non potrebbe essere!

E quindi in sostanza se ho investito 10 (capitale) e ho ottenuto 200 (risultato operativo), avrò un ROI pari a 20.

Un risultato pari a UNO, vuol dire che sono andato in pari: ho recuperato quello che ho investito.

Un risultato superiore a UNO, vuol dire che sono stato bravo e ho guadagnato più di quello che ho investito.

Un risultato inferiore a UNO, vuol dire che le cose sono andate male e non ho recuperato parte di quello che ho investito.

In economia, queste considerazioni aiutano a capire come investire al meglio i propri soldi: visto che le risorse monetarie sono limitate, l’imprenditore oculato deve fare delle scelte sagge che facciamo aumentare il ROI. Molte di queste scelte potranno poi essere solo calcolate a posteriori, ma questo non impedisce all’imprenditore di fare dei calcoli intermedi e decidere eventualmente di limitare le perdite riducendo il capitale investito.

In diversi casi, la scelta da fare è continuare e sperare in un cambio della situazione (aumentano i ricavi) o interrompere una azione e intraprenderne un’altra, bloccando i costi (riduzione del capitale investito).

Fine della lezione di economia.

Ora applichiamo questo concetto alle persone.

Il risultato operativo è il contraccambio che riceviamo dalle persone, inteso come attenzione, amore, divertimento, sollievo , presenza, rispetto, istruzione, e cosi’ via.

Il capitale investito è una somma del tempo, del denaro, dell’impegno, dell’affetto che diamo ad una persona.

Il Roi è il rapporto tra questi due “valori” e anche se non è esprimibile in maniera monetaria, possiamo esprimerlo con degli aggettivi.

Un Roi maggiore di UNO, significa che ho un rapporto CONVENIENTE: il rapporto con quella persona è molto positivo. E’ una relazione benefica, che mi fa vivere bene e senza angoscia. Oppure è una relazione normale e pacifica, che ha bisogno di poco per mantenersi tale.

Un Roi uguale a UNO, significa che ho una relazione di mutuo sostentamento: Non è necessariamente noiosa! Talvolta e’ quel rapporto un poco superficiale, ma perfettamente normale, dopotutto è improbabile che si trovi interessante ogni altra persona! (e viceversa).

Un Roi inferiore a UNO, significa che ho una relazione STRESSANTE: quella persona richiede da me molto più di quanto io riceva in cambio. Questo è un legame (per me) negativo, perchè finisce per creare una situazione di male interiore (e talvolta pure esteriore). Come il “saggio imprenditore” sa interrompere un investimento che si sta rivelando negativo, ogni persona dovrebbe essere in grado di troncare una relazione (di qualsiasi natura) se si sta rivelando stressante.

Ma i sentimenti sono infiniti!

Se due persone si adorano/rispettano/divertono tantissimo e in egual misura, dovrebbero avere un rapporto CONVENIENTE, perchè entrambi danno il massimo e elementi come l’amore o l’amicizia sembrano talmente infiniti da essere inesauribili…

Nella poesia e nella teoria è così! Nella pratica, purtroppo no…introduciamo alcune variabili:

  • La variabile “Tempo”: non tutti hanno lo stesso medesimo tempo da dedicare all’altra persona!
  • La variabile “fisiologica”: ci ammaliamo, ci spacchiamo, ci addormentiamo, ci sono quei problemi ciclici per le ragazze…
  • La variabile “monetaria”: i gusti son gusti, ma non si può sempre cenare fuori.
  • La variabile “culturale”: ognuno ha diritto alla sua idea e anche se è palesemente sbagliata, te la dirà.
  • La variabile “anagrafica”: la differenza di età può portare a squilibri di vario genere.

Ce ne sarebbero altri, ma questi mi sembrano i più macroscopici e li ho individuati in nemmeno 5 minuti: insomma la buona volontà e l’integrità personale, si scontrano con la realtà espressa dal motto “Se qualcosa può andare storto, sicuramente succederà nel momento più importante“.

In una relazione già messa in crisi da una situazione preesistente, uno o più di questi elementi (talvolta casuali) possono portare ad un incrinamento e ad una successiva rottura.

“Fare o Non fare, non esiste Provare”

E’ una frase del maestro Yoda, che è stata poi (secondo me) ripresa da Seth Godin (Maestro di Marketing) nel suo libro “The Dip” (il fossato) che in italia è stato tradotto come “Basta! Sapere quando restare, capire quando lasciare

Basta! Ovvero "The Dip"

L’illustrazione è abbastanza ignobile e si rifà ad uno dei libri più famosi dell’autore (La mucca viola) e avendolo comprato in inglese non sono sicuro della qualità della traduzione, ma la lezione originale era semplice: Devi capire da solo quando vale la pena di continuare o quando devi cambiare direzione; quello che non devi fare è restare nel  limbo di indecisione (il fossato appunto).

A tempo e luogo

Ovviamente queste decisioni non possono mai essere fatte in maniera acritica in tempi ristretti: è molto difficile valutare se dopo mezz’ora il rapporto con una persona si evolverà o meno in qualcosa di conveniente o stressante.

Ci va tempo. E obiettività. Ed essere obiettivi richiede sopratutto tempo, quindi il tempo è la variabile più importante.

E i gruppi ?

Idem, anzi è ancora più semplice, perchè il gruppo spesso fornisce meno tipologie di “ritorno” rispetto ad una relazione con una persona, per ovvi motivi ed escluse situazioni estreme (fermo restando che se volete fare sesso con l’intera curva Nord dello stadio è una scelta che non condivido, ma rispetto).

 

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Le 30 cose che (forse) non sapete di me…

Ci sono persone, nuove e “vecchie”, con cui ho a che fare durante l’anno e siccome sono ben conscio di essere una persona “giusto un poco” particolare, ho pensato di fare un elenco dei miei punti salienti, per aiutarvi a capirmi meglio, insomma un manuale per l’uso di Gareth. (che quasi sicuramente ho compilato altrove/in passato, ma a causa della mia avanzata età posso finalmente incolpare l’arteriosclerosi per non ricordarmelo più).

Fine del preambolo!

Le 30 cose che (forse) non sapete di me… (per davvero)

  1. Sono un girovago. Mi piace viaggiare e fare fotografie, gustare cibi, vedere musei, bere bevande, tuffarmi in acqua per qualche tempo, asciugarmi e ripartire. Non riesco ad essere sedentario nemmeno in vacanza. Il non poter andare in giro, mi deprime terribilmente.
  2. Leggo tantissimi fumetti, sopratutto online per una questione di praticità, perchè essendo girovago (vedi sopra) non posso portarmi dietro la grossa libreria che ho a casa. Quando ho occasione di essere ospite di amici e questi hanno dei fumetti che non ho letto, me li leggo a gran velocità.
  3. Leggo pochi libri ultimamente e aggiungo “purtroppo”. Non sono un grande acquirente di libri, ma ne ero un vorace consumatore dei testi in biblioteca.  Ora per ragioni di lavoro mi è impossibile frequentarne una. Per una mia tara mentale preferisco comprare libri tecnici che mi aiutino nel mio lavoro, piuttosto che comprare libri di “intrattenimento”. Attendo comunque con una certa trepidazione il prossimo volume della saga del ghiaccio e del fuoco di George Martin! (e non posseggo un ebook reader)
  4. Adoro vestire T-shirts, in tutte le stagioni. Anche sotto i maglioni invernali, sotto c’e’ sempre una t-shirt. Se non sapete cosa regalarmi, fate un giro al mercato e comprate una t-shirt XL con qualche scritta buffa, preferibilmente di colore blu, arancio, verde. Non prendetele con i disegni spalmati sopra con un ferro da stiro, perchè mi fanno arrossare la pelle e finirebbero in un cassetto: se al tatto la maglia è liscia, allora è perfetta. Se vi sentite avventurosi, prendetemi un camiciotto di cotone con le maniche corte, con qualche disegno strano. Evitate i brand salvo non siano particolarmente estrosi come prodotto: preferisco una maglietta divertente piuttosto che un regalo “costoso” ma spersonalizzato che finirebbe in un cassetto (e anche in fondo, assieme agli abiti della prima comunione).
  5. Rispetto tutti gli animali, ma adoro in particolare i gatti e i dinosauri. Anche gli insetti: cerco di sbatterli fuori di casa, quando invadono il mio spazio, senza ucciderli: non sono esattamente un seguace della reincarnazione, ma non si sa mai… faccio eccezione per le zanzare.
  6. Per quanto è possibile cerco di rispettare l’ambiente: faccio la raccolta differenziata della plastica e del vetro, cerco di non consumare troppa energia, tengo l’aria condizionata in modalità “deumidificatore” per non usare troppi CFC.
  7. Vi chiedo le cose tre volte e poi basta: non sono insistente e nella vita c’è di meglio da fare che compiacere il prossimo a qualsiasi costo. Chiedere più di tre volte una cosa alla stessa persona, vuol dire sprecare tempo perchè non ha intenzione di farlo. Se chiedo tre volte ad una persona di andare da qualche parte e per tre volte ricevo un diniego, allora smetto di chiederlo. Questo precetto è valido per tutti tranne le persone che hanno acquisito almeno 10 anni di amicizia: costoro hanno credito sostanzialmente illimitato.
  8. Sono utente Apple per “relax”, ma uso anche windows e linux “perchè devo“, anche se finiscono per stressarmi.
  9. Mi piace più il mare che la montagna. E lo spazio esterno più del mare, ma per ora non mi hanno fatto salire sui razzi.
  10. Mangio di tutto, tranne funghi, molluschi, carciofi e altri animali non dotati di scheletro.  Il mio cibo preferito è probabilmente il sushi, seguito dai fiocchi di latte (unbranded, quelli delle marche famose tipo yocca mi fanno schifo) e poi a pari merito pistacchi e anguria.
  11. Quando ho i capelli lunghi sono generalmente più scazzato. Quando li ho corti sono più reattivo.
  12. Di lavoro faccio il “SEO“. Probabilmente è il lavoro più entusiasmante che abbia fatto negli ultimi 15 anni! Ed anche il meglio pagato…
  13. …Infatti per me andare a lavorare il lunedì non è mai un peso, anzi!!!
  14. Aiuto chi se lo merita. Mi piace aiutare le persone che ne hanno bisogno, ma non do mai la “pappa pronta” e lascio che siano loro a fare le loro scelte, sopratutto quando condizionano la propria vita. Ovviamente se una persona preferisce dedicarsi al sollazzo personale invece dedicare un poco di tempo alla sua crescita personale, non lo giudico ma nemmeno mi sbatto per aiutarla.
  15. Non giudico quasi mai le persone. Ognuno è libero di fare i suoi sbagli e di fare la sua esperienza di vita, anche perchè al massimo lo dico per tre volte il mio avvertimento…
  16. Ho almeno 7 modi per dire “no” e nessuno contempla apertamente una negazione.
  17. Sono un “copycat“, nel senso che tendo ad acquisire velocemente le inflessioni e i modi di dire delle persone che mi circondano e talvolta assimilo anche le espressioni visive!
  18. Sono timidissimo. Inizialmente sono molto assertivo e silenzioso, poi quando ho familiarizzato con l’ambiente e le persone divento fin troppo chiaccherone.
  19. Se ti ascolto e annuisco, sto per dirti di no.
  20. Mi distraggo molto facilmente. Purtroppo ho la soglia di attenzione di un gatto e questo conduce all’altro problema…
  21. Mi dimentico le cose importanti e
  22. Ricordo le stupidaggini insignificanti. Chiaramente ho un problema neurologico.
  23. Riesco a valutare una persona nei primi 10 minuti in cui ci parlo. Mentre non vale per l’interesse sentimentale, riesco a capire quanto è affidabile una persona, se è sincera e se sta cercando di fregarmi.
  24. Mi sono innamorato 4 volte nella mia vita. Non so se sia tanto o poco. Il mio problema è che ho standard elevatissimi. Oramai dubito che scatti il colpo di fulmine una quinta volta, farei meglio a fare i soldi per comprarmi un capanno vicino al mare e ritirarmi li a passare gli ultimi anni della mia vita scrivendo poesie ermeneutiche.
  25. L’iperbole è la figura retorica in cui sono più allenato.
  26. La mia donna ideale è tremendamente intelligente oltre che di aspetto gradevole. E sa cosa sono le figure retoriche. Se cotale essere esiste, probabilmente è già indissolubilmente legata ad altro uomo oppure è in menopausa. (o è preda di Pedobear).
  27. Mi piace essere la persona buffa di un gruppo. La mia capacità di trovare l’aspetto ridicolo in ogni cosa è una caratteristica che aiuta a vivere meglio la vita (la mia, quantomeno).
  28. Talvolta me ne esco con citazioni e battute da film e telefilm degli anni 80-90.
  29. So cucinare, pulire per terra, fare andare la lavatrice e stirare i vestiti. A parte cucinare per gli altri, detesto le altre attività che preferisco dare in outsourcing quando possibile!
  30. Non credo nell’attrazione degli opposti… o meglio può andare bene per una scopata, ma le relazioni possono nascere e sopravvivere solo quando c’e’ similarità di intenti e di punti di vista. Come potrebbe coniugare la mia passione per il viaggio, una ragazza sedentaria che non vuole uscire dalla sua cittadina? Saremmo entrambi infelici!
E questo è tutto 😀 …per ora.

 

 

 

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Quaranta!

Sono in birreria a farmi torturare i canali auditivi!
Aggiorno dopo!

Certo come no!

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Vorrei

Due mesi che non scrivevo sul blog. Non è che mi sia scordato o che non siano capitate cose durante questa parte della mia vita a Milano, ma il tempo è tiranno e preferisco riservare il blog a considerazioni particolarmente significative (come gli eventi del primo trimestre 2011) invece che usarlo come un diario continuo… anche perchè  il ruolo del diario è stato preso dai social media (tumblr, twitter, facebook) mentre il blog rimane il sancta sanctorum dei miei pensieri più e meno seri.

Questo post in particolare è dedicato ad una persona, non è detto che lo legga e non è detto che lo interpreti in maniera corretta, ma comunque sia serve a me per organizzare un pò di cose che vorrei dire, ma che per vari motivi non riesco a dire.

Vorrei…

  • …dirti che non devi preoccuparti, ogni volta che hai bisogno di sentirtelo dire.
  • …farti capire che se ti senti a terra da quello che è successo, non è assolutamente strano anzi è assolutamente umano sentirsi così.
  • …annullare la distanza che ci separa per farti capire quanto sei importante, perchè le parole più di tanto non possono fare. (neppure queste)
  • …dire una cosa giusta al momento giusto per farti riflettere.
  • …dire una cosa sbagliata al momento sbagliato per farti sorridere.
  • …abbracciarti. E ancora. E ancora. E ancora. E finchè serve.
  • …ribadirti che non devi fare o “provare” quello che pensano gli altri. Molte persone hanno di te una visione superficiale, non devi basarti su di loro per decidere cosa fare o cosa provare.
  • …che twitter avesse più di 140 caratteri. Mai mi sono sembrati così limitanti, ci sono centomila cose che vorrei dire ma non riesco ad articolarle come vorrei. Per fortuna ci sono Skype e il blog.
  • …rivederti. Presto. (maledetta distanza e maledetti impegni)
  • … vederti ballare e sentirti cantare!
Fortunatamente non abbraccio nessuno dopo aver mangiato cose del genere

 

 

 

 

 

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Viva l’unità (Familiare) ritrovata!

Le cose non possono essere come prima, ma ci si adegua al nuovo
Le cose non possono essere come prima, ma ci si adegua al nuovo

Lo so, in questi giorni bisogna festeggiare i 150 anni della repubblica e il dramma in giappone, ma per quanto mi riguarda tutto questo passa in secondo piano rispetto alla mia situazione…

Ieri mio padre è finalmente stato dimesso dalla clinica in cui era ed è tornato a casa!

La famiglia è riunita. L’incubo iniziato all’improvviso a dicembre è, finalmente, terminato. Lentamente si tornerà ad una nuova normalità, fatta di nuovi ritmi.

Tutto cambia. Tutto si evolve. Nulla è costante. Ma per una volta, gioisco alla ritrovata serenità.

 

 

Emergenza Giappone!

Posso segnalarvi che google ha predisposto una pagina per accedere ai principali enti preposti ai soccorsi!

https://www.google.com/crisisresponse/japanquake2011.html

 

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Vacanze a Milano (grossomodo)

Peeeermesso!
Il tempo vola!

Devo ammetterlo: queste prime due settimane sono volate.  E’ vero che ho fatto solo tre giorni su 5 a Milano, ma devo anche dire che l’integrazione è stata piuttosto semplice. O per meglio dire “autoimmunizzante”, che non so nemmeno se è il termine corretto.

In sostanza, sarà che come ho detto nel post precedente ho già una certa dose di esperienza ma questa trasferta (in fieri) mi sta sembrando una vacanza rilassante.

Non che prenda il lavoro alla leggera, tutt’altro, ma se paragoniamo queste settimane ai due mesi di natale con i problemi familiari, insomma… è una passeggiata!

  • 280 km alla settimana in auto: uno scherzetto!
  • Fare colazione circondato da gente di cui non capisci bene l’etnia o la lingua: già fatto. (o da un mix di tifosi del Bayern Monaco o dell’inter)
  • Analisi approfondite su siti di vario genere: è la mia passione 🙂

Riesco anche a mantenere un microblog di aggiornamenti irregolari relativo a questa esperienza: MILANOANDME.TUMBLR.COM . Non vi attendete pistolotti evangelici come capita su queste pagine: lo aggiorno dall’iphone con l’applicazione dedicata a tumblr, ma funziona in base all’estro del momento, quindi le tempistiche sono sempre ridotte.

Inoltre dal 6 marzo si libererà l’alloggio a Rho, quindi sarò ancora più presente…

La piscina

Mi sono finalmente deciso ad andare in piscina, complice anche la mancanza di occasioni mondane (Milanesi, fatevi sotto!). E’ stato catartico ed estremamente soddisfacente: ho nuotato per quasi 45 minuti, con uno stile pessimo, ma è stato un ottimo esercizio aerobico anche se poi uscendo ho sentito tutto il peso della gravità sulle mie povere gambe. E poi la sorpresa massima: C’e’ una sezione relax, con una gargantuesca piscina-idromassaggio calda e ribollente come lava. Ci sono rimasto 15 minuti, durante i quali ho capito che la pace nel mondo si può raggiungere, a condizione di stipulare gli accordi in piscina.

Questa settimana che arriva devo provare ad andarci almeno 2 volte, vorrei provare ad andare nel momento del pranzo anche solo per l’idromassaggio. Vediamo.

 

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Il nuovo Corso (No, Napoleone non c’entra)

October 6th 2008 - Rock ´N´ Roll Ain´t Pretty
E' tempo di rock'n roll!

…e nemmeno la viabilità stradale

Parliamo di me! Sono stato assunto con contratto in una importante agenzia di Seo di Milano. Questo per chi mi conosce bene sarà motivo di grossa sorpresa, mentre per chi non mi conosce bene starà pensando “Bravo, congratulazioni!”.

Surprise!

Infatti il mio odio sperticato per Milano è roba delle leggende, nel dizionario sotto la voce “odio per milano” hanno messo la fotografia, da quando vado a Milano (dai primi Smau credo) non ho mai smesso di considerarla una città prigioniera di se stessa, di una viabilità impazzita, di un Feng-shui completamente sballato. Continuo a temere che il declino della città sia inevitabile, ma non essendo io un urbanista… chi se ne frega ?

Cosa mi ha fatto cambiare idea ?

L’iphone e il TomTom tanto per cominciare, hanno cambiato il modo in cui percepisco la spazialità. Ora in qualsiasi momento so dove mi trovo, mentre prima il rischio di perdersi senza meta era presente. Sapete com’e’: a Torino c’e’ la Mole che svetta e segnala la zona centrale, in lontananza si vedono quasi sempre le montagne che segnalano l’ovest, insomma orientarsi è facilissimo. E Le strade a incroci perpendicolari la rendono incredibilmente facile da girare (basta imparare a usare i controviali, neh?).

Risolto quindi il problema dello spostamento, si è trattato solo di affrontare tutto come una sfida. In questi 3 anni di sfide ne ho affrontate e vinte parecchie:

  • Trasferirmi in una città straniera senza conoscerne bene la lingua e le usanze (Padova :D), dove reperire un croissant non dico strepitoso, ma ragionevole richiede settimane di ricerca.
  • Fare 800 km in auto in un weekend  ((Padova-Rivarolo Canavese x2) x tante volte)
  • Andare in america da solo
  • Andare ad una conferenza americana, con un amico, senza capire bene l’inglese e tornare con delle nozioni
  • Andare ad una conferenza capendo meglio l’inglese, da solo e tornare con delle nozioni
  • Tornare da una conferenza americana non sbronzo, con delle nozioni
  • Andare ad una conferenza italiana, facendo da speaker, senza essere bersagliato di pomodori

Insomma, a confronto di tutto questo, l’idea di trasferirmi a milano a sole 2 ore dal croissant ragionevole del sabato mattina, è tutto sommato affrontabile.

Vive la resistance

Se sulla qualità del lavoro, almeno al primo impatto, non nutro dubbi (un ambiente che mi è sembrato da subito cordiale e professionale), resta da vedere la mia capacità di resistere alle sollecitazioni esterne come:

  • La ricerca dell’alloggio: chiaramente dovendo lavorare a tempo pieno, devo viverci a milano (o dintorni). Non posso affrontare il traffico da Rivarolo Canavese tutti i giorni e il treno è un’opzione penosa (auto fino a Chivasso e poi interregionale fino a Rho. Da li, metropolitana rossa).
  • Il panorama politico: Ad un certo punto le stronzate dette dai politici potrebbero raggiungere un livello tale da farmi saltare le coronarie. A quel punto le alternative sarebbero il ricovero o l’emigrazione in Tunisia.

Nel frattempo cercherò di cogliere il meglio di questa esperienza: dietro la ditta ha aperto da 10 giorni un Virgin Active, dotato di Piscina. Mercoledì vado a chiedere quanto costa la tessera 😉

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Evolution is now.

Il richiamo dell'avventura
Il richiamo dell'avventura

Oggi è il primo giorno del resto della mia vita.

In più, c’e’ un cambiamento personale in atto.

La situazione familiare è quasi risolta, anche se papà è ancora ricoverato, il peggio è passato.

Stay tuned.

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Trentuno notti fa…

…Papà veniva ricoverato d’urgenza per un grave problema. Ora è ancora in ospedale e speriamo che presto ci dicano quando potranno dimetterlo (anche se nel frattempo ci sono stati altri problemi).

Nel frattempo mi sono fatto una cultura di tutti i generi di “-scopie” che esistono, ho imparato la parola “scoagulato“,  ho iniziato ad usare con criterio la parola “Edema“. Insomma se prima House MD mi annoiava, adesso probabilmente mi verrebbe da scaraventare il video fuori dalla finestra.

Trentuno notti fa avevo paura che la mia vita cambiasse

In effetti è cambiata: avere papà in questa situazione, ha fatto cambiare il mio modo di percepire la vita a cominciare dal modo in cui percepivo la sua personalità. Lui è sempre stato una persona molto attiva (lo è ancora, lo sarà ancora, solo che ora dovrà essere più tranquillo): è stato per decenni un istruttore di Judo (terzo dan!), faceva sci, andava in bici da corsa. Ha lavorato come operaio in Olivetti e poi come impiegato, quando ancora producevano computer degni di questo nome. Poi è andato in pensione giovane, perchè ha dovuto iniziare a lavorare a 14 anni. (E questo perchè il nonno è stato mandato a morire nella guerra con la Grecia dal fascismo. Non è che sia antifascista, ma mi dovete un nonno. Appena me lo ridate, facciamo pace, ok ? Siete in debito voi fascisti. Non è una cosa personale, ma se innalzate inni al fascismo, probabilmente mi dovete una rata di nonno, ok?). Negli anni della pensione …non se l’e’ goduta, è sempre stato presente per sua madre, fino a quando non si è spenta l’estate scorsa. Insomma a tutti gli effetti sembrava un superuomo. Non è sicuramente privo di difetti, ma a chiunque non sia nella cerchia familiare, deve essere sembrato un terminator in questi anni.

Il fatto che questa macchina si sia inceppata, a parte lo spavento terribile che ci ha fatto prendere, è probabilmente un buon segno per tutti: prendere coscienza della mortalità, prima che sia irrimediabile, è sempre un bel colpo di culo. Ha aiutato noi a renderci pià indipendenti da lui e spero che aiuti lui a godersi di più questi anni di pensione. (almeno da un punto di vista mentale, sicuramente non potrà fare bagordi dopo questi interventi).

Ora spero solo che torni a casa, le cose non saranno più come prima, ma il cambiamento non mi ha mai fatto paura. Quello che non sopporto più è il rischio di dover sentire il telefono che squilla in piena notte: di questo spero di farne a meno per un altro bel pò di anni.

Ringraziamenti

A tutti quelli che ci sono stati e che hanno espresso solidarietà.

E tu, sai chi sei, appena sei a posto, andiamo a fare quel weekend di relax perchè devo riprendermi prima di uscire di melone e diventare un episodio di criminal minds.