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Equazioni…

Sembra che ci sia ricascato ancora una volta. Ancora una volta la maledetta equazione “Amore = sofferenza” e’ di nuovo in essere. Ancora una volta sono scosso da dubbi ed incertezze. E questi due sono come spine in un piede: le senti ogni volta che lo appoggi e ti fanno male. Alla faccia di tutte le frasi fatte sull’amore: dovrebbero fare un Aulin dei sentimenti per ridurre al minimo gli effetti collaterali.
Maledizione, tre volte maledizione.
Mi sento come se il mio cuore fosse un cubo di rubik nelle mani di un malato di turette:
Non e’ vicina a me *TRICK-TRACK*
Non so cosa fa della sua vita *TRICK-TRACK*
Non so se sta bene o sta male *TRICK-TRACK*
E se sta male come faccio a consolarla ? *TRICK-TRACK*

…si puo’ provocare un arresto cardiaco dei sentimenti ? Senza diventare un mostro insensibile intendo…

Non so – Non so – Non so – Non so – Non so – Non so – Non so – Non so – Non so !

La cosa piu’ stramba e’ che questo stato di sofferenza / disperazione / inquetudine mi e’ cosi’ familiare… e’ come se in una maniera o nell’altra avesse sempre fatto parte dei miei pensieri, anche se mi facevo forza ad ignorarli…

L’incertezza regna sovrana, per cui a voi lettori e lettrici del blog, offro “Grace” di Jeff Buckley che simboleggia non tanto il vortice turbinante che tempesta e urla dentro di me, quanto quello che sara’ il mio status mentale tra qualche mese…

Grace

There’s the moon asking to stay
Long enough for the clouds to fly me away
Well it’s my time coming, i’m not afraid to die
My fading voice sings of love,
But she cries to the clicking of time
Of time

Wait in the fire…

And she weeps on my arm
Walking to the bright lights in sorrow
Oh drink a bit of wine we both might go tomorrow
Oh my love
And the rain is falling and i believe
My time has come
It reminds me of the pain
I might leave
Leave behind

Wait in the fire…

And I feel them drown my name
So easy to know and forget with this kiss
I’m not afraid to go but it goes so slow