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Padova città iperbolica (e aggiornamenti)

Avviso: Questo è un post ad alto contenuto iperbolico. Gli allergici a tale figura retorica, sono pregati di saltarlo.

Padova è una città  studenti molto carina, ci sono pochi grattacieli, la maggior parte dell’ambito urbano è composto di case molto basse, villette, condomini di altezze modeste. L’integrazione con l’apparato universitario è praticamente indistinguibile, tanto che un coinquilino (già  laureato e lavoratore) sulla strada del ritorno mi ha mostrato l’intero apparato delle facoltà . Forse pensava che mi volessi iscrivere a qualche corso… non ho avuto il coraggio di dirgli “se devo entrare, è per insegnare”.

Padova è una città  con molto verde, molte piste ciclabili e molti ciclisti (e podisti). E’ anche una città  con la più alta percentuale di SUV pro capite, la più alta che abbia mai visto. In media, ogni 2 macchine, 1.99 sono Suv. Il residuo sono io che guido (ancora) la Fiat punto di mia madre. Questo ovviamente ha generato delle interessanti meccaniche sociali: i venditori di rose affollano i semafori (rischiando talvolta la vita) e quando ti fermi al rosso, la prima cosa che chiedono è di vedere la tua carta di credito (sopratutto se guidi la Fiat Punto di tua madre). I lavavetri si affiancano con il loro Porche Cayenne, se hai una macchina equivalente, altrimenti nemmeno riescono a vederti.
Come se non bastasse, c’e’ una sovrabbondanza di rotonde, alcune anche a “catena” (cioè 2 rotonde nello spazio di 20 metri). E’ ovvio che quando una macchina che sembra un carro armato entra nella rotonda è il panico. Sopratutto se alla guida c’è una donna: scusate il maschilismo, ma la donna alla guida del Suv è come dare un kalashnikov carico ad un bambino dell’asilo… hai la garanzia che qualcosa potrà  capitare. Per fortuna la percentuale di tamarri è bassa, la gente suona decisamente poco il klackson e il risultato è che il traffico si immobilizza totalmente.

Poco male, oramai domino le vie più scorrevoli della città  e finchè non viene il diluvio universale, dovrei riuscire a fare “Sacra-famiglia -> Saonara” in circa 20 minuti. (no, il percorso non è questo).

Nel frattempo continuo a cercare una stanza in affitto, con alterni risultati:
a) troppo caro
b) troppo scrauso
c) si libera tra mesi

In compenso ora sono in una microstanza di circa 7 metri quadri (approssimati per difetto) presso un alloggio con delle persone fattemi conoscere da una amica Padovana. Devo dire che è davvero un bel gruppo: una farmacista polacca (la coiquilina più bionda che abbia mai avuto!), una insegnante/fotografa/nicotinomane che va alla “SSIS” (?) ed è un personaggio incredibile, un ingegniere elettrico e “Beppe” appassionato di storia che si occupa di assistenza sociale (ed è probabilmente il prossimo candidato a fare il Dalai Lama visto la calma che lo caratterizza). Ci facciamo delle grandi risate, si cucina assieme e in generale l’ambiente è davvero gradevole! Però mi serve del posto dove piazzare una scrivania, altrimenti non riuscirò a lavorare (e diventerò isterico)!

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Beh per ora è tutto! Questo post appare grazie all’editor testuale di wordpress 2.7. Pochi fronzoli, grande velocità  di aggiornamento, solo contenuti!

5 replies on “Padova città iperbolica (e aggiornamenti)”

Ciao bello!
Sono in attesa di sviluppi sul tuo appetito di Lublijanska.

Tieni presente che ho una felpa che mi va piuttosto lunga e un bell’ombrellino nuovi per te… 😉

Salùts!

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