Piccolo update sulla permanenza a Fort Lauderdale.
– La prima delle conferenza è andata benissimo, ho acquisito molte conoscenze e molti contatti che mi potranno sicuramente essere utili in futuro.
– Quando si ubriacano, gli americani tendono a farlo in maniera esagerata, però hanno la decenza di vomitare sulle aiuole.
– Qua le porte si aprono verso l’esterno e le serrature di sbloccano come se noi le chiudessimo. Probabilmente è dovuto alla forte pressione esercitata dal vento, durante gli uragani: se le porte non fossero bloccate, il vento le scaraventerebbe dentro casa, invece cosi’ si e’ prigionieri finchè il vento non cessa. E le serrature sono montate di conseguenza (credo).
– “qua vicino” o “poco lontano” è un termine relativamente confuso e pericoloso. Dall’ufficio di Dave, alla spiaggia, ci sono quasi 4 chilometri anche se non sembra.Â
– il pesce è buonissimo e costa poco. Nei supermarket si trovano vari tipi di “Maki” di sushi, tonno o altri pesci a 5 euro la decina. In compenso il riso per il nigiri si sfalda facilmente, rendendone quasi impossibile la consumazione fatta “a dovere” (spalma il wasabi sul pesce, prendi il nigiri, giralo e immergilo nella salsa di soia, ingolla il nigiri). In compenso il teryiaki è una favola.
– La libreria pubblica di Broward Country, dove sto scrivendo ora, è dotata di wireless e di una serie di libri sterminata su ogni argomento. Pensavo che la libreria di Torino fosse notevole, ma qua siamo su un altro livello e credo che Fort Lauderdale non sia COSI’ importante come centro abitato.Â
– L’acqua nei locali e’ gratuita, nei supermarket costa più della coca cola.
2 replies on “Appunti “ammeregani””
Deviato dalle foto che hai postato a destra ed a sinistra, ho letto “Appuntamenti ammerigani” e mi aspettavo di leggere una qualche avventura erotica con la tizia piccina che ti versava la vodka in gola in uno degli scatti… 😛
Sei deviato 🙂 Ma in buona fede 🙂