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#blogfest: fenomenologia della colazione al grand hotel

Se mai vi capitasse di andare alla blogfest 2010, NON scegliete l’opzione più lussssssuosa, perchè è quella che scelgono generalmente i rappresentanti della ristorazione lazionale, i turisti tedeschi pensionati (gente che è in vacanza da una vita) e alcuni strani individui.

Non ci troverete insomma i blogger italiani, che scelgono soluzioni più economiche, ma sopratutto più vicine al luogo dove si svolgono gli eventi (tipo il Bellavista hotel).

A parte questa considerazione logistica, negli hotel di Riva del Garda (come pure in gran parte degli hotel di un certo livello) sarete soggetti al rito della colazione a buffet.

Rito della colazione a buffet

Nella maggior parte dei casi l’hotel mette a disposizione un congruo asssortimento di generi alimentari, come croissants  (non chiamatele brioches), speck e salumi vari, frittata strapazzata, salmone norvegese (yum! ma non sempre c’è), tortine varie, marmellatine, frutti, succhi vari (almeno tre tipo), ecc..

A differenza delle mense e dei self service, il buffet della colazione in questa zona nordica può avere risultati differenti a seconda degli orari e dei frequentanti:

Una colazione a letto è sempre un piacere, ma un letto per colazione va bene solo ad un termitaio.

Ore 7.00-7.30: a quest’ora si trovano solo ninja e pensionati tedeschi in vacanza. Generalmente sono reduci da una sana nuotata nella piscina a meno 20 gradi (i tedeschi) o dall’aver appena ucciso un dittatore  africano (I ninja. Ma talvolta anche i pensionati). Mangiano rigorosamente salato e non lasciano traccia del loro passaggio, salvo qualche dentiera.

Ore 7.30-8.30: Arrivano i pensionati italiani. Calano come frecce dell’esercito persiano oscurando il sole e passano come cavallette su qualsiasi cosa sia edibile. Alcuni hanno con loro i nipotini che le giovani coppie hanno sbolognato ai nonni, per avere un pò di pace e tempo per fare sesso.  In base alla provenienza i bambini vanno dal narcotizzato al riposseduto. Nel mio caso ho visto solo narcotizzati.

ore 8.30: arrivano i blogger e i turisti normali. Quelli come me che arrivano all’inizio della fascia, trovano ancora delle particelle di cibo, quasi mai i croissants (che sono molto buoni), ma per fortuna ci sono cereali e latte parzialmente scremato a volontà. Il salmone in genere viene rimpiazzato con un rozzo disegno del pesce, giusto per darti il messaggio “hic sunt salmones” ma non puoi fare a meno di restare leggermente deluso. Rimangono 3 uova da fare sode nell’apposito cuociuova, un pugno di frittata strapazzata e un sacco di cose salutiste ma che non danno soddisfazione.

ore 9.00: mentre ti stai per alzare, mentalmente soddisfatto ma fisiologicamente scazzato, arriva un cameriere che fa il refill dei salati. Gioia e gaudio! Va bene che ho preso già 8 piattini di corn flakes per far fronte alla fame, però magari un posticino per una fettina di salmone ci sta… E invece arrivano i lanzichenecchi: una squadra di imprenditori-amministratori dell’ambito della ristorazione laziale (o altro settore commerciale che ha bisogno di fare congressi, come le lavandaie venete, le mondine di novara, gli intagliatori di formaggio sassari e i cuneesi). Vestono tutti di nero come fossero dei neo sposati Mormoni in libera uscita, ma la maggior parte parla come alberto sordi e ha una pancia prospicente. E chiaramente magnano, aho’! Inizialmente disintegrano la parte dei dolci, lasciando solo quelli “strani” (tipo er plum cakke, che fa un pò buc cakke e magari gli fa impressione) e chiaramente nessuno vuole i “roll” con l’uvetta, poi gli esploratori esplorano la parte dei salati e dopo un paio di richiami, il resto dello stormo si getta sul resto del cibo. La scena è degna dei migliori episodi di Quark.

ore 9.00 ma in un hotel pieno di blogger: Stessa cosa come nel caso sopra, ma i cibi svaniscono prima e la gente guarda di più il cellulare/palmare/iphone. E parla con più inflessioni.

ore 9.30-10.00: nessuno viene a fare colazione a quest’ora, salvo i masochisti.

Morale: se volete fare una colazione come si deve, chiedete prima alla reception che tipo di ospiti si aspettano in un certo weekend. E poi svegliatevi di conseguenza. E attenti ai ninja e ai pensionati tedeschi.

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Ritorno ancora piu’ triste…

Oggi mi trovo con Maxx e Nanni (i miei due soci del progetto Ninsola), andiamo a far colazione al bar. Io che solitamente aborro il caffelatte, decido di prendere una spremuta d’arancia.
Il cameriere mi porta un bicchiere cilindrico, sara’ stato alto circa 13 cm, con un diametro di circa 4 cm.
Se va bene puo’ tenere mezza lattina di una bibita. Ed e’ pieno di succo d’arancia.
Il gusto aspro mi riporta con i piedi per terra: sono innegabilmente nel bel paese (eufemismo).

Dopo tre sorsate e DUE EURO di costo, mi deprimo ancora di piu’.

Ho deciso: d’ora in avanti se mi invitano a fare colazione al bar, chiedo tre fette di “nan” tostato (il pane indiano), burro, marmellata, formaggio. E se non c’e’ dico “allora niente grazie”.

In culo alla caffetteria italiana.