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A Padova non sanno fare i croissants

Aggiornamento velocissimo per dire che sto ancora cercando alloggio, ma nel frattempo ho iniziato a lavorare in uno studio che si occupa di web marketing a tutto tondo.

Riassunto per chi si fosse perso i dettagli precedenti, mi sono trasferito a lavorare (e vivere chiaramente) a Padova, perchè nella mia cara Torino non ho trovato una stracazzo di agenzia/studio che avesse intenzione di investire sul marketing web. E ora chiaramente fanno la fame, perchè la Fiat e l’indotto sono in crisi… braccia levate alla raccolta vinicola. Forse lo capiranno prima o poi che per resistere alla crisi bisogna diversificare gli investimenti e essere un passo piu’ avanti degli altri ? Un plauso agli imprenditori che sanno andare controcorrent, un calcio in culo agli imprenditori “bujanen”.

Che dire di Padova ? Se inizialmente pensavo di restare a vivere vicino al lavoro per questioni di abitudine e comodità , nel giro di pochi giorni ho cambiato totalmente idea. Saonara, dove è situato lo studio, è come silent hill: abitato da morti viventi. E quando scende la nebbia spero di trovare delle armi per strada, per difendermi dai mostri che potrei trovare. (Come la terribile “Arpia Immobiliare” di cui parleremo magari in futuro).

Sono attualmente in alloggio da amici di una mia amica in attesa di trovare una sistemazione definitiva. Il clima in casa è molto amichevole, si parla spesso, anche se le occasioni di uscire per ora sono state poche. In compenso la stanza è “monastica” per via delle dimensioni ridotte (3 metri e mezzo per 2 credo). Ma è una sistemazione provvisoria, mi adatto a tutto. 😉

Tranne che ai croissants. Ecco, posso gestire il traffico cittadino (che diventa impossibile alle ore di punta degli uffici), ma non trovo una pasticceria che faccia dei croissants decenti! Io sono un fanatico del cibo salato, però ho sempre dato per scontato che i croissant avessero una qualità  uniforme ovunque (almeno nei miei viaggi ne ho sempre trovati di accettabili).
Qua no… lettori di Padova, consigliatemi!

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Novembre+Dicembre, la fiera del male

Questo bimestre, non ancora terminato, segna probabilmente uno dei periodi più sfigati della mia vita. Intendiamoci, non sono vere sciagure o drammi personali: sono proprio sfighe. Avete presente quando vi cade una goccia gelata nel colletto della maglia ? Ecco, una perturbazione concentrata di sfighe di questo genere.

  1. La sottile linea morta: durante il viaggio in Florida si scassa il fido Nokia N80. Non e’ che mi cade o che si bagni, proprio smette di funzionare il display, riesco a far funzionare le ultime volte premendoci sopra con delicatezza il dito, faccio un backup sulla memory card esterna e poi “giace, dato il mortal respiro”. Al ritorno dall’America, mi riprendo il vecchio e sempre inossidabile Nokia 5100, che mio padre ha usato per un  po’ di tempo..e che chiaramente è riuscito a rovinare usando la tastiera con la forza di un pensionato insistente. Il cellulare fa il suo dovere, ma senza rubrica e senza connessione dati (che sto pagando 8 euro al mese senza usarla) mi girano le palle. Scopro che il centro assistenza dove l’ho portato, il nokia point di corso marconi 5, e’ chiuso per ristrutturazione. Lo scopro, perche’ chiamo un altro centro, questi non si sono nemmeno premurati di mettere una segreteria telefonica. Morale, riaprono la settimana scorsa e dietro diverse sollecitazioni, OGGI, mi dicono “prudenzialmente” che potrebbe essere pronto alla fine della settimana prossima (calendario alla mano. 19 dicembre, anche se secondo il tizio con cui parlo, “potrebbe anche esserci prima”). Quando faccio notare che avrebbero potuto dirmelo che ristrutturavano, cosi’ portavo il telefono in un altro centro, il tizio ha detto che ci sarebbero volute 5-6 settimane “dagli altri”… imbecille, siamo arrivati ORA a questo ritardo, con voi! . Dopo la telefonata, rassegnato, chiamo il Nokia Care (spendendo 45 centesimi) e dicono che domani dovrebbero dirmi qualcosa di più sullo stato di avanzamento della pratica. Domani chiamo e vi aggiorno. Il proposito per il futuro sarebbe quello di prendere un telefono a “noleggio” con un contratto… non so se ne vale la pena, in genere ci sono durate obbligatorie e penali se uno recede prima. E non so quanto resterà  in Italia.
  2. Fastweb e i costi che non dice: Parlerei quasi di truffa. A marzo ci hanno chiamati quelli di fastweb, offrendoci gioiosamente di aggiungere la “tv di fastweb” al nostro contratto, tre mesi gratis senza impegno! U-A-O! …Peccato che non sia cosi’. Innanzitutto, per togliere l’opzione, fastweb chiede comunque 21 euro piu’ iva per la variazione del piano contrattuale. Visto che questa cosa genera piu’  problemi che altro, in genere fanno una contro-offerta: ti tieni tutto quanto (videostation e piano contrattuale) e non paghi la tv di fastweb. In alloggio eravamo già  un pò titubanti vista la scarsa trasparenza e onestà  (ammessa dagli stessi operatori quando ci hanno richiamato!) quindi abbiamo deciso di continuare oltre e disdire del tutto l’opzione TV. Mi batto il petto per non aver insistito oltre, ma il ritorno della videostation (complici anche i preparativi per il viaggio in Florida) non l’ho seguito, hanno mandato la conferma di “restituzione presso un centro” sulla casella di fastweb (che nessuno in casa controlla mai) e quindi sono passati 30 giorni ed è scattata una penale di 85 euro. In sostanza ora abbiamo una inutile videostation in casa, che a tutti gli effetti è nostra… non so che razza di legge ammette una cosa del genere, potrei mandargli un ovetto kinder autografato a fastweb e se entro 30 giorni non me lo ridanno, gli fatturo 2005 euro? (di cui 2000 per la prestazione olografa). Morale: evitate qualsiasi offerta fastweb. E se proprio insistete nel volerla fare, fatevi mandare per iscritto l’impegno che non pagherete niente per la dismissione dell’offerta e dell’apparecchio… ammesso che basti.
  3. Poste italianeeee…te le raccomando! : Il 24 novembre ho ordinato da una ditta di Milano una cartuccia R4 per il mio nintendo DS comprato in florida (usato ma in buono stato). La raccomandata si blocca da qualche parte nelle poste di Torino (il sito, stando al numero di pratica, dice “Via Nizza” a 400 metri da dove abito, un vero insulto) ed è ancora li dal VENTISETTE NOVEMBRE!!! Una raccomandata… e nessuno sa niente. L’operatore con cui ho parlato oggi (miracolo), mi ha detto di andare al piu’ vicino ufficio postale. Il piu’ vicino ufficio postale mi ha detto di andare all’ufficio in Via Nizza, che però è aperto solo al mattino. Domani proverò audacemente a raggiungere via Nizza e la protezione civile dice che ci saranno 14 ore di nevicate… arriverò vivo ?
Nelle sfighe un punto positivo: la settimana scorsa ho fatto un colloquio di lavoro con una ditta di Padova, che tratta di Search marketing (la roba di google che faccio io, insomma!). La retribuzione è buona, il posto sembra ben organizzato, l’atmosfera sembra abbastanza informale da essere sia professionale che motivante. Dovrò trasferirmi a Padova e la cosa mi atterrisce un più che andare in America… ma dopotutto sono mezzo veneto, non potrà  essere troppo strano, no ? 

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La menzogna della partita iva

Ovvero “ma quanto devo chiedere per prendere circa XXXX euro al mese ?”

Questo post nasce da una discussione in una mailing list di web designers che frequento. Alcuni di loro dovranno probabilmente aprire la partita iva nei prossimi mesi, altri l’hanno già  fatto e sono un pò scombussolati. Spiegando che ho raggiunto quest’anno un prelievo fiscale (compreso l’inps) del 50.6% , che con l’acconto inps di ottobre diventa un prelievo “percepito” del 60%, ho spiegato come stanno veramente le cose. Quello che segue è il testo scritto di getto, lucida follia…

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Chi sono io

The audacity of change

Scusate se parafraso un pò il motto di Obama e il titolo del suo libro, ma d’altra parte questa è l’aria che ho nei polmoni, aria di cambiamento, di rinnovamento, di speranza. E non solo per l’America, ma anche per me stesso.

Verso l'infinto e oltre, complice la NASA

Reduce dal viaggio in Florida posso tranquillamente dire di aver trovato una nazione pronta a liberarsi di certi stereotipi, insomma pronta a fare autocritica e ripartire. 

Ma sopratutto devo dire che l’esperienza di questo viaggio “quasi in solitaria” (spesso ho girato da solo) mi ha decisamente formato e reso più speranzoso e meno paranoico per il futuro.

Vedete il portachiavi? E’ il segno che sono stato al museo della Nasa a Cape Canaveral e che ho visto delle cose spettacolari. Sopratutto è il segno tangibile che ho guidato per 500 e passa chilometri da solo, sbagliando strada, imprecando come uno scaricatore di porto, incazzandomi perchè non avevo un GPS, ma non mi sono MAI ARRESO. 

Il potere del cambiamento.

Direi che questo presidente americano rappresenta una volontà  di una nazione di voler provare a cambiare. Una volontà  che vedo continuamente repressa nel mio paese. Nel mio lavoro e nelle mie passioni. Beh, oramai la decisione è quasi presa: Si va in America, bisogna solo definire le tempistiche. In questi mesi continuerò a battere sui contatti che ho preso e al prossimo Aprile 2009, ci sarà  una nuova conferenza a Fort Lauderdale, dove cercherò nuovamente di rafforzare questi contatti.

E se ci sono le condizioni economiche per trasferirmi con le spalle coperte da un reddito ragionevole… parto. E non mi fermo finchè non sono “arrivato”. Perchè voglio realizzare il mio sogno e questa volontà  almeno per ora è inesauribile… magari mi scontrerò con problemi e momenti difficili, ma lo faccio già  quotidianamente e la cosa non pare deprimermi (probabilmente quella parte del cervello si è atrofizzata per il troppo utilizzo).

E voi, che sogni avete ? State lavorando per realizzarli ? 

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Chi sono io

One minute here and one minute there…

One minute here and one minute there
Don’t know if I’ll laugh or cry
One minute here and one minute there
And it hurts inside
One minute here and one minute there
And then you wave good-bye…

(Faith no more – From out of nowhere )

E’ quasi arrivato il momento fatidico, ovvero il “Viaggio” di cui avevo parlato in un post precedente. Se in queste settimane ho avuto modo di “depurarmi” delle ansie che mi assillavano quest’estate, devo dire che il rientro mi “opprime” anche di più. Ma per ora preferisco non dire altro riguardo al ritorno, parliamo della partenza. Ma prima un piccolo excursus noioso.

La terra dei kanguri

In un primo momento avevo pensato di esplorare l’Australia: li, almeno a sentire dei miei conoscenti, le cose andavano abbastanza bene quest’estate. Il livello di disoccupazione era innaturalmente basso e trovare lavoro in ambito tecnologico sembra(va?) molto semplice. Avendo poi un conoscente che si occupa proprio di pratiche burocratiche per chi immigra, la cosa sembrava anche più agevole.

Senonchè

Senonchè l’Australia è in un altro emisfero. Insomma dall’altra parte del mondo, mica pizza e fichi! C’e’ una compagnia che fa scalo a Dubai che è abbastanza economica, sugli 800 euro Andata e Ritorno. Senonchè tra scali e volo ci sono quasi 22 ore di viaggio. Insomma un delirio!
Insomma se uno decide di fare un viaggio del genere, ci deve stare almeno 2-3 settimane, anche solo per riprendersi dalla trasnsvolata. E bisogna andarci in periodo autunno-invernale, così almeno uno si gode il caldo dell’estate. E quando sono le vacanze medie? In luglio-agosto ovviamente: insomma fare un tour de force e non capirci un cappero mi sembrava davvero uno spreco. Così ho ripiegato per l’esplorazione della costa Atlantica e in particolare della FLORIDA dove ci vive da 3 anni un mio amico. Mi ha parlato di un evento di Seo molto interessante più altri incontri, per cui con molto più di un mese di preavviso ho detto al lavoro che mi sarei assentato dal 23 ottobre al 2 novembre (tanto valeva farsi anche un halloween tiepido invece che morire di freddo a Lucca Comics & Games).

Senonchè 2 : il ritorno

Durante le scorse settimane è esplosa la bolla finanziaria (che sicuramente si porterà  nella tomba molte attività  informatiche non consolidate) e questo sicuramente avrà  contribuito a mettere in crisi molte persone. Ma questo non mi ha fatto desistere dal partire. Dopotutto dove c’è una crisi, c’è anche una opportunità  e con il dollaro che è salito molto rispetto all’Euro, non risparmierò molto stando là , ma almeno il costo della mia manodopera ridiventa competitivo anche per loro. Preciso, manodopera finchè sto in Italia, perchè se ci sono le condizioni economiche, il trasferimento per qualche anno lo metto immediatamente in cantiere.

Senonchè 3: pensavate che fosse finito e invece…

Al lavoro, dove collaboravo in partita Iva (sapete come funziona il precarianesimo, no? Non ti assumono, ma ti fanno lavorare senza straordinari come se lo fossi) mi hanno detto  venerdì 11 ottobre scorso, che preferivano trasformare il rapporto in una collaborazione esterna. Da novembre. Lasciamo perdere i motivi, ma pensiamo alle conseguenze: al mio ritorno dal viaggio (si spera formativo), dovrò darmi immediatamente da fare a racimolare incarichi e lavori per pagare le bollette. E adesso pensiamo al mio stato d’animo durante il soggiorno. Sarò a metà  tra il preoccupato e lo schizzato andante.  Sarò probabilmente tutto orecchi per afferrare possibilità  di collaborazione. Insomma sarò una macchina da guerra in cerca di preda. Poveri americani, non li invidio neanche un pò, in questo stato sono insopportabile.

Non credo che aggiornerò spesso il blog

Ma aspettatevi una ridda di aggiornamenti sui social network! Facebook appena possibile e poi plurk, friendfeed, ecc…

A risentirci!

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Digital paladin for hire

digital paladin in assetto corporate
Visto che c’è un bel pò di traffico che passa su questo blog mi son detto “Perchè non usarlo come veicolo promozionale?”.Ecco quindi tre documenti pdf che raccolgono
Le mie esperienze personali e lavorative.
Le mie competenze.
Alcuni dei miei lavori.

Ovviamente ho eliminato i dati personali, se poi qualcuno riesce a ricavarseli (non è difficile), probabilmente non ha bisogno della mia collaborazione, per cui… è tempo perso 😀

Se avete attività  commerciali (e non) che hanno bisogno di una rinfrescatina o di maggior traffico… contattatemi!

Piccolo consiglio di ottimizzazione: se caricate files pdf sui vostri siti(come in questo caso), google ve li verrà  a leggere, li ingoierà  e li farà  finire nel suo immenso database… per un bel pò. 😉

Per finire annuncio che stasera mi guarderà  la 3×03 (insomma la terza puntata della terza serie) di Lost.

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Chi sono io

A song is but a song

There’s no out, downside up for good
No light, reflection understood
Had to try, perversion satisfied
Insane…so I indulge the beast awhile

When hurting yourself feels right
And there’s nothing familiar in sight
Take the time to pull the weeds choking flowers in your life…

Or seal your doom
Cold transparent blue
Locked inside a room
In solitude

There’s no flesh, my own ghost awaits
Unclean, defiled, hallucinatory state
Lust, sloth, not my only sins
It’s just how, when it’s time, on a degradation trip…yeah

When hurting yourself feels right
Long gone the will to fight
Take the time to pull the weeds choking flowers in your life…

Or seal your doom
Cold transparent blue
Locked inside a room
In solitude
Insanity takes you
So black it’s untrue

So black it’s untrue
(Jerry Cantrell)

Mi devo decisamente fare una copia del cd di “Degradation trip” che c’era in ufficio.

Che dire ? Lasciato il corso alle spalle (finalmente basta viaggi a Saluggia) si ricomincia a navigare a vista. E’ un pò un modo di vivere che non mi si addice, ma d’altra parte anche questo aiuta a crescere no ?
Quando uno entra in una “routine” settimanale il tempo gli sfugge di mano e si ritrova da una stagione all’altra chiedendosi “ma che ho fatto in questi 3 mesi?”.

Varie ed eventuali: ieri la mia amica Aelys (che faceva parte di un canale irc dedicato ai gdr e che da Salerno si e’ trasferita a lavorare a Roma) e’ passata a trovare me e un altro amico (Alex). Abbiamo mangiato al giapporullo, siamo andati al museo egizio (sigh, lo so, generalmente non ci vado ma mi ha implorato e visto che non ci sono molte occasioni di rivederla presto ho accettato. In effetti pero’ tranne le sale iniziali, il resto del museo è sempre brutto e anonimo. In compenso si possono fare un sacco di battute idiote sui reperti).

Beh, verso le 5 andiamo torniamo verso casa mia per andare a prendere un gelato dal Siculo e le facciamo vedere la “Porta del Diavolo”. La porta del diavolo e’ un portone in legno con una effigie del diavolo. Coincidentalmente è nell’edificio della BNL.
Dopo mezz’ora mi chiama la solita committente dei corsi “ci sarebbe da fare un corso breve di office, in via XX settembre… alla BNL!”.

Altre novità  ? Come materiale di ricerca per il mio nuovo fumetto “Symmetries”, sto leggendo “Così parlò Zarathustra” di Nice (lo so che si scrive Nietzsche, ma devo andare a fare la spesa). Interessante, lo sto leggendo come fossero gli appunti di un uomo che ha visto oltre “il palcoscenico della vita umana”; sicuramente non ne farò un’analisi filosofica, perchè temo di non avere le basi.
Comunque quando divulgherò i dati su “Symmetries” saprete di più.

Altra cosa, sto provando a scrivere una storia breve per un concorso di fumetto. Devo dire che non sta venendo male (per chi avesse sentito la storia quando eravamo alla vineria a Rivoli, è quella della figlia di Lilith, ma ho invertito il punto di vista, ovvero la narrazione è fatta dal suo avversario, Uriel “la fiamma di Dio”).

Insomma qua la creatività  sembra a livelli interessanti.

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The good, the Bad and the Gareth

Ovvero, pianificare-pianificare-pianificare.

The good
: Pare che siamo stati ripresi al curling e almeno un paio di persone mi hanno visto. Probabilmente il merito va alla combriccola finlandese, senza di loro non ci avrebbero messo in osservazione. Forza Suomi! Questo contribuisce enormemente al mio smisurato Ego.

The Bad: Più o meno tutto il resto, in ordine cronologico.
– il disco fisso alle 7 di mattina si rifiuta di partire e fa rumori strani. Non ho molto tempo per fare la diagnosi, ma l’esperienza fa il resto. E’ sicuramente un guasto elettro-meccanico: se va bene recuperero’ dei dati. Se va male tutto quello che c’era li sopra e’ perso. (ho due hard disks secondari, ma c’erano cose meno importanti).
– Perdo il treno delle 7.50 per 30 secondi. Scopro che il mio orologio sul cellulare e’ indietro di 3 minuti circa, ammesso che gli orari che leggo in stazione siano giusti. Corollario: arrivo sul filo di lana all’ultimo vagone, mi protendo verso la leva per poter entrare… porta guasta. Il treno parte in quell’istante.
– Chiamo per avvertire che tardo, prendo il treno dopo e arrivo nella non-ridente Saluggia alle 10. Fortunatamente c’e’ un autista della ditta a pigliarmi, altrimenti mi dovrei fare 2-3 km a piedi, perchè saluggia è meno divertente della poltrona della mia camera ma e’ 12000 volte più vasta come estensione.
– Mi devo subire subito una “pressione” dall’uberappaltatore del corso, che e’ stato subappaltato alla ditta che lo ha appaltato a me. Guadagno un totale di 12 euro l’ora lorde (cioe’ si deduce il 20% di iva, quindi restano 9.6 euro netti l’ora). Ogni giorno faccio 4 ore, e gentilmente la ditta me ne concede di fatturare una in piu’ per la scomodita’ del raggiungere il posto.
Il che vuol dire che guadagno 48 euro al giorno, e visto che faccio 3 giorni a settimana di corso, guadagno 144 euro alla settimana, per 3 settimane di corso fanno = ka-cling! 432 euro.
Una cifrona enorme.
Dovendo comprare probabilmente un disco fisso nuovo (vedere punto 1), un 80 giga maxtor costa 56 euro iva inclusa. In poche parole, una giornata di lavoro in fumo per comprarmi un disco fisso.
– faccio il corso, a pranzo non mangio perche’ ho un nervoso a livelli stellari. I corsisti, degli impiegati 35-45 enni (piu’ un paio piu’ vecchi) sono svogliati e casinisti.
– Finisce il corso, mi riportano in stazione. Definizione della stazione di Saluggia: Un capanno in muratura, con all’esterno le famigerate slotmachines delle ferrovie dello stato. Inserisci soldi di carta e ti restituiscono fiches per las vegas oppure 2 euro in monete da 2 centesimi. Nel complesso possiamo notare, 2 (due) macchinette per timbrare i biglietti entrambe spente/guaste, una saletta di aspetto che sfigurerebbe a Bagdad con riscaldamento elettrico e tanto bestiale all’interno. Infine clima da sottobosco all’esterno (nebbia, freddo, umidita’ roba che probabilmente ha ispirato “The Fog” originale).
– Ritorno a casa, mangio un po’ di formaggio, controllo sul portatile del Morgus (grazie) la nuova posizione di Aginformpc (che ha prezzi molto buoni) e mi tuffo velocemente fuori casa per prendere un mezzo pubblico: l’autobus 1 per 8 fermate.
– Finalmente arriva l’autobus, c’e’ un casino olimpico (ma va’!), sono compresso in mezzo alla gente (e questa volta niente finniche) ma riesco ad arrivare in posizione piu’ o meno per le 19. Dovrebbe essere l’orario di chiusura, ma generalmente c’e’ casino e i negozi sforano di 10-15 minuti. Corro, corro, corro… e lo trovo chiuso. Ma dentro c’e’ gente… leggo meglio i cartelli: Lunedi’ (oggi) chiuso.
Non bestemmio perche’ ultimamente nutro alcuni dubbi sui nomi delle divinita’, per cui mi trovo in inbarazzo. (grazie Joseph Campbell)
– torno a casa, provo a far partire almeno linux con il cd della knoppix che ho… non parte. Si inchioda. Dopo un po’ mi preparo da mangiare, intanto arriva lordmax che mi presta il suo dvd della knoppix. All’apparenza uguale, il suo parte.
Finisco di prepararmi una quantita’ enorme di pure’ artificiale di patate, che in questi casi e’ sempre un narcotico niente male, mi pigiamizzo ed eccomi qua.

The Gareth: Piu’ persone mi hanno detto di non abbattermi, che le giornate nere capitano.
Infatti non sono abbattuto, sono rabbiosamente deciso a mollare la partita iva, cercarmi un lavoro part-time e a puntare ad andarmene da questa nazione pulciosa.
Non so ancora se sara’ l’inghilterra o se tentero’ direttamente la via di Vancouver (Canada), citta’ che ho rivisto al “Canada Place” domenica e che ha risvegliato la mia passione per quei posti.
Non so… avete presente quel coglione di Celentano ? L’italia e’ lenta, l’inghilterra e’ Rock, ma Vancouver e’ uno speed metal suonato da un chitarrista che ha appena bevuto un litro di latte condensato.

Nelle prossime settimane chiudo la partita iva, ma prima faccio un giro delle interinali per vedere cosa c’e’ a disposizione… e a quel punto posso smettere di preoccuparmi per le eventuali mazzate di tasse che possono arrivare, stringo la cinghia (cosa che gia’ faccio) e mi preparo a forgiare il mio futuro…

Stay tuned.